carfizzi
2 maggio 2018

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Primo Maggio in Calabria: a Carfizzi la Festa regionale del lavoro di Cgil, Cisl e Uil


Celebrato il Primo Maggio a Carfizzi, in provincia di Crotone, dove Cgil, Cisl e Uil quest’anno hanno organizzato la festa regionale del Lavoro sul tema: Sicurezza, cuore del lavoro.

In primo piano il tema della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro. La scelta del luogo non è stata affatto casuale: Carfizzi, infatti, è un luogo simbolico per eccellenza. In località Montagnella cento anni fa i braccianti agricoli del Crotonese festeggiarono la prima festa del Lavoro.

Carfizzi, inoltre, si trova nel crotonese e, proprio a Crotone, il 5 aprile scorso sono morti sul luogo di lavoro Giuseppe Greco di 51 anni, di Isola Capo Rizzuto e il rumeno Dragos Chiriac, 35 anni. I due operai erano impegnati nell’eliminazione di alcuni vecchi manufatti per l’allargamento del lungomare sulla strada per Capo Colonna.

Presente Mario Oliverio, che ha ringraziato Cgil, Cisl e Uil per aver deciso di festeggiare quest’anno il Primo Maggio alla Montagnella, un luogo simbolico e carico di significato per i nostri braccianti agricoli.

«Per la Calabria e per il Mezzogiorno il lavoro, o meglio, la drammatica assenza di lavoro», ha dichiarato, «è la vera, unica, grande questione, il nodo centrale da affrontare e risolvere. Il dato della disoccupazione giovanile è una grande piaga che deve essere affrontata senza più tentennamenti e perdite di tempo.

La Calabria e l’intero meridione ripartono se c’è lavoro, ma esso si crea solo con un grande piano nazionale di investimenti capace di arrestare l’emorragia che è rappresentata da tantissimi giovani che abbandonano la loro terra dopo aver studiato e acquisito una laurea nelle nostre università.

La Germania dell’Est, quando nel 1991 decise di unire le due Germanie, lo fece investendo, tra il 1991 e il 2015, il triplo delle risorse che sono state investite nel nostro Mezzogiorno dal Dopoguerra ad oggi. Richiamo questo dato particolarmente significativo per dire che le grandi infrastrutture, lo sviluppo produttivo, la organizzazione dei servizi, l’accessibilità, l’abbattimento della perifericità sono grandi questioni che richiedono un grande Piano nazionale di investimenti. E le risorse europee, per le quali noi ci stiamo impegnando attraverso iniziative mirate alla loro utilizzazione, devono essere aggiuntive e non sostitutive delle risorse ordinarie».


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