“Ovviamente – precisa l’avvocato – questo passaggio non potrà avvenire come in passato, quando dall’opposizione il Movimento elaborava una lista di nomi per suo proprio conto. Dovremo valutare candidati su cui ci sia una possibile convergenza degli altri partiti. E’ chiaro che è necessaria prima una sinergia tra i vari partiti su un determinato nome, e solo a quel punto ci può essere un voto online”. Secondo indiscrezioni di stampa, il M5S avrebbe posto il veto sul nome di Paolo Gentiloni, attuale commissario Ue agli Affari economici. “Ieri con Letta non sono stati fatti nomi”, ribatte Conte all’Adnkronos.
Il faccia a faccia tra Letta e Conte è durato circa due ore, in un clima descritto come positivo e cordiale. Lo stesso Conte, alla troupe del Tg3 che li aveva sorpresi a pranzo, ieri ha spiegato che l’incontro con il leader dem era stato occasione per un confronto su manovra e politiche post Covid. Nel ‘menù’ del pranzo ci sarebbe stata anche una valutazione sulle ultime amministrative.
La trattativa per il Colle si intreccia, in casa M5S, anche con la spinosa questione dell’elezione del nuovo capogruppo 5 Stelle a Montecitorio. E’ stato lo stesso Conte, in occasione dell’ultima assemblea congiunta del 21 ottobre, a sollevare il tema dopo le polemiche che avevano infiammato il dibattito interno nei giorni precedenti: la scadenza del direttivo alla Camera guidato da Davide Crippa, ha spiegato l’ex premier, “veniva a coincidere con la procedura di elezione del Presidente della Repubblica. Avevo chiesto, per ragioni di esclusiva funzionalità, che questa scadenza potesse essere anticipata, quindi il direttivo della Camera ci è venuto incontro e di questo dobbiamo ringraziarli”. L’elezione del nuovo capogruppo è prevista per dicembre.
(di Antonio Atte)