Stessa sorte per una delle ultime domande in lista: la partita Colle resta inevasa. E rimangono delusi coloro che, nelle ultime ore, raccontavano di un Draghi pronto a un passo indietro, convinto di portare fino in fondo la battaglia contro la pandemia affidatagli il 3 febbraio scorso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il suo silenzio in conferenza stampa sembra suggerire tutt’altro. Ovvero che resti in partita Colle, nonostante il ‘fuoco amico’ di parte della sua maggioranza. Preoccupata che un possibile trasloco di Draghi al Quirinale precipiti il Paese nella crisi, portando gli italiani dritti al voto.
Non nasconde nemmeno le divisioni anche se assicura di non essere irritato dalle fibrillazioni della maggioranza: “La diversità di opinioni, le divergenze non sono mai state di ostacolo all’azione di governo”, quel che conta “è la voglia di lavorare insieme, finché c’è quella il governo va avanti bene”, ammonisce il premier. Al termine della conferenza stampa, la fedelissima portavoce, Paola Ansuini, scherza con i cronisti sulla decisione di ‘silenziare’ la questione Colle. Qualcuno chiede se, dopo essersi scusato per la mancata conferenza stampa della settimana scorsa, Draghi ne terrà un’altra per fare ammenda delle mancate risposte sul Quirinale. “Non scherziamo”, risponde lei con un sorriso prima di raggiungere il presidente del Consiglio.