Quasi 6 italiani su 10 hanno deciso di bocciare la Riforma costituzionale. Con l’unica eccezione degli elettori all’estero, il No ha vinto in tutte le macro-aree del Paese, ottenendo il 56% al Nord, il 57% al Centro e sfiorando il 70% al Sud e nelle Isole.
L’Istituto Demopolis ha analizzato le scelte degli elettori per fascia di età. Hanno votato No, in modo netto, le nuove generazioni: tra gli under 35, sette su dieci hanno bocciato la riforma. Tendenzialmente vicina al dato nazionale è stata la scelta della fascia tra i 34 ed i 64 anni, mentre il Sì ha prevalso di poco soltanto tra quanti hanno superato i 64 anni.
A due settimane dal voto, con il No in vantaggio, due incognite pesavano sulla sfida referendaria: 7 milioni di cittadini si dichiaravano ancora incerti sulla scelta di voto; oltre 5 milioni affermavano di non aver ancora deciso se recarsi alle urne o astenersi.
Nell’analisi post-elettorale, l’Istituto Demopolis ha studiato le scelte degli italiani che hanno deciso se e come votare negli ultimi 15 giorni: su 100 elettori che a metà novembre apparivano incerti sulla partecipazione e sul voto, appena 19 hanno optato per il Sì, 38 hanno scelto di restare a casa. 43 su 100 hanno deciso di votare No al Referendum Costituzionale.
Se gli elettori del Partito Democratico e della Lega apparivano in ampia misura già da tempo intenzionati a recarsi alle urne, la partecipazione è cresciuta negli ultimi giorni soprattutto tra gli elettori del M5S e di Forza Italia.
Sembra aver prevalso, anche tra molti elettori politicamente non collocati, la volontà di esprimere un giudizio sul Presidente del Consiglio e sul Governo. Demopolis ha indagato le ragioni del Sì e del No.
Tra quanti hanno optato per il Sì, il 34% motiva la scelta con l’apprezzamento della Riforma, il 25% per dare continuità al Governo Renzi; il 41% per entrambe le ragioni.