Referendum, Landini: "Chiediamo 5 sì, il giorno dopo diritti per milioni di persone"
14 aprile 2025

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Referendum, Landini: “Chiediamo 5 sì, il giorno dopo diritti per milioni di persone”


“Sono cinque i referendum e noi chiediamo di votare cinque sì”.

Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Futura 2025, l’iniziativa lanciata da Cgil presso la Camera del Lavoro di Milano per promuovere la campagna per i referendum su lavoro e cittadinanza, previsti per i prossimi 8 e 9 giugno. “Il voto per una elezione ha come caratteristica quella di delegare qualcun altro a rappresentarlo”, sostiene Landini. “Chi vota per i referendum non delega, decide direttamente”, evidenzia. “In questi anni si è costruita l’idea che il voto non serve, visto che circa la metà dei cittadini non va a votare alle elezioni. Ma non è così: se vince il sì, il giorno dopo milioni di persone avranno dei diritti che oggi non hanno”

Non si blocca il mercato del lavoro abrogando il Jobs Act? “Vi ricordate cosa ci avevano detto quando lo hanno approvato? Che c’erano frotte di multinazionali pronte a investire, che sarebbero aumentate le assunzioni: gli investimenti non sono aumentati, è aumentata invece la precarietà: risultato? Le persone, pur lavorando, rimangono povere”.

“Il fatto che tu pensi di poter decidere semplicemente perché hai vinto le elezioni senza più discutere con nessuno, questa non è un’idea di governo: questo è un’idea di comando che non c’entra con la democrazia”.

“L’ultimo incontro che ho avuto con Giorgia Meloni risale al 9 novembre e ci hanno convocato 15 giorni dopo avere depositato la Legge di Bilancio in Parlamento e avevano già cominciato a discutere nella maggioranza che cosa avrebbero votato”, sottolinea.

C’è un’idea, sottolinea Landini, “l’hanno dichiarato più volte, secondo la quale uno dice io ho vinto le elezioni quindi ho diritto di fare quello che mi pare”, evidenzia. “Bene – prosegue Landini – sta dicendo una cosa che è contro la logica della democrazia parlamentare, che è contro la logica di una democrazia dove non esistono soli partiti: i cittadini hanno diritto anche a organizzarsi nei sindacati: la democrazia è ricercare la mediazione”, sottolinea.

Dazi e accuse di ‘insider trading’ a Trump, lei ci crede? “Non ho gli strumenti per rispondere, ma sto ai fatti. Qualcuno è diventato più ricco e altri più poveri, sicuramente lui aveva una quantità di informazioni che io – come qualsiasi persona comune – non avevo”.


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