«Riace non si arresta, Lucano libero», questo lo slogan di migliaia di persone giunte in una Calabria piegata dalla terribile recente alluvione e sfidando il maltempo, da ogni angolo d’Italia e del mondo per manifestare solidarietà con il sindaco indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il corteo, composto da rappresentanti del mondo dell’associazionismo, artisti conosciuti e privati cittadini, scouts, politici, giornalisti e quant’altro, è giunto fin sotto la casa di Mimmo Lucano il quale ha salutato dalla finestra i manifestanti, in lacrime e col pugno chiuso, affidando poi ad altri il compito di leggere in piazza il suo messaggio di ringraziamento.
Intanto centinaia di esponenti del mondo dello spettacolo hanno sottoscritto «Il Manifesto degli artisti per il sindaco di Riace Mimmo Lucano»: Riace non si arresta. In questi giorni in molte città d’Italia ci sono mobilitazioni spontanee di cittadini e associazioni che non vogliono rassegnarsi ad accettare un imbarbarimento del nostro vivere. Non può esistere un reato di solidarietà applicato ad organizzazioni che in mare salvano persone e sulla terra accolgano esseri umani in difficoltà (continua)