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18 gennaio 2019

News Lamezia e lametino

Rinascita di Lamezia: «Scongiurare la soppressione della sede Inps di Lamezia»


«La sede Inps deve rimanere a Lamezia senza alcun ridimensionamento dell’organico». E’ l’allarme lanciato da Antonella Salatino, portavoce del movimento politico-culturale Rinascita di Lamezia. «La situazione che si è venuta a creare in questi giorni», aggiunge, «a causa del mancato rinnovo del contratto al dirigente del centro medico legale dell’Inps di Lamezia Terme è priva di logica e irrispettosa delle esigenze dei circa 150 mila cittadini che fanno parte dell’interro hinterland lametino. Ci troviamo di fronte all’ennesima prevaricazione nei confronti di un’intera comunità e di un territorio che per la sua posizione baricentrica dovrebbe costituire il centro propulsore dello sviluppo dell’intera Regione».

«Questa silente spoliazione della sede Inps di Lamezia Terme, attuata attraverso la mancata sostituzione dei dipendenti che vanno in pensione, è assurda e inconcepibile. Un atteggiamento», osserva la portavoce di Rinascita di Lamezia, «non giustificato sia dai numeri che dalle prestazioni. Sono, infatti, numerosissimi i cittadini – utenti che ricadono nell’area del lametino come anche innumerevoli sono i servizi offerti dalla sede Inps di Lamezia Terme che si sono, tra l’altro, contraddistinti per la loro efficienza. Basti pensare alle migliaia di pratiche espletate durante l’anno che, nonostante il loro volume ingente, non hanno impedito di abbattere ugualmente le liste d’attesa”. Ma nonostante i risultati virtuosi conseguiti si è pensato di non rinnovare il contratto al dirigente del centro medico legale, facendo presagire un funesto accorpamento della sede Inps di Lamezia, decretandone la soppressione, con quella di Catanzaro».

«Lanciamo un accorato appello alle istituzioni preposte», prosegue Antonella Salatino, «affinché impediscano tale sciagurata ipotesi e si adoperino per difendere i diritti di cittadini appartenenti all’area maggiormente strategica di tutto il territorio regionale».
«I 150 mila cittadini di Lamezia e del lametino», conclude Salatino, «devono, insieme, riappropriarsi di diritti perduti e costruire nuove prospettive di sviluppo per l’intera comunità».


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