E’ iniziato e rinviato al 19 gennaio il maxi processo Rinascita Scott che ha preso il via ieri, tra imponenti misure di sicurezza, nella nuova aula bunker di Lamezia Terme, davanti ai giudici del Tribunale di Vibo Valentia.
Il maxi processo “Rinascita-Scott” contro i clan della ‘ndrangheta nel Vibonese conta trecentoventicinque imputati a cui si aggiungeranno altre 4 persone gia’ a processo con il giudizio immediato (fra questi l’avvocato ed ex parlamentare Giancarlo Pittelli), mentre per altri 91 imputati si aprirà il rito abbreviato il 27 gennaio prossimo.
Nell’aula bunker eranao presenti il presidente della commissione antimafia Nicola Morra, tanti inviati della stampa nazionale ed estera, anche se vige il divieto di riprese video.
Allestita anche una postazione Covid con personale del 118, ingressi contingentati e separati per magistrati, giornalisti, avvocati e imputati a piede libero. Due i perimetri di sicurezza previsti intorno all’edificio, uno al cancello d’ingresso e l’altro per accedere all’aula bunker.
L’udienza è cominciata con l’appello delle parti presieduta dal giudice Tiziana Macrì, nei cui confronti c’è una richiesta di ricusazione da parte della Dda di Catanzaro avendo Macrì, come gip di Catanzaro, autorizzato un’intercettazione nell’ambito dello stesso procedimento.
Al termine della costituzione delle parti, l’avvocato Diego Brancia ha chiesto al collegio di astenersi dalla trattazione del prosieguo del procedimento avendo Macrì già pronunciato sentenza, il 27 ottobre scorso, nell’ambito di un processo correlato con Rinascita-Scott: “Nemea” contro il clan Soriano di Filandari. (RED)