Telegram, dove proliferano gruppo e canali “con profili di contiguità con i movimenti antisistema no-vax/no-greenpass”, ma anche la “piattaforma Facebook” e il “social media Twitter”, che “si conferma cassa di risonanza per fake news e propaganda”. E’ qui che viaggia la disinformazione filo-russa, stando a quanto riportato dal bollettino.
“Tra i momenti più significativi osservati nel periodo in esame – si legge nel documento – spicca l’intervista rilasciata dal ministro degli Affari esteri russo Lavrov a ‘ZonaBianca’, che ha catalizzato a lungo il dibattito sulle principali piattaforme social (e non solo su queste), nel cui ambito diversi passaggi dell’intervento sono stati ripresi e strumentalizzati in chiave disinformativa”.