La compagnia aerea Ryanair ha annunciato nei giorni scorsi che a partire dal mese di ottobre di quest’anno sarà costretta a chiudere le sue basi di Alghero e Pescara, a tagliare alcune rotte e a chiudere tutti i voli di Crotone, a seguito dell’illogica decisione del Governo italiano – si legge in una nota – di aumentare ancora le tasse municipali, danneggiando il turismo italiano, il traffico e i posti di lavoro.
Il Governo italiano ha aumentato le tasse di circa il 40% (da €6,50 a €9) per ciascun passeggero in partenza dall’Italia dal 1° gennaio di quest’anno per sussidiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia. Come conseguenza, a Ryanair non è stata lasciata altra scelta se non: spostare aeromobili e posti di lavoro Ryanair fuori dall’Italia verso altre basi Ryanair in Spagna, Grecia e Portogallo (dove non vengono addebitate tali tasse per passeggero); chiudere le sue basi di Alghero e Pescara e cancellare tutti i voli da Crotone a partire da ottobre; tagliare rotte e traffico da e verso altri aeroporti italòiani; spostare la capacità dagli aeroporti regionali a Roma e Milano.
Ryanair ha messo in guardia dal danno che l’aumento di questa tassa avrà negli aeroporti regionali italiani, che perderanno non solo rotte e traffico, ma anche i visitatori alto spendenti che Ryanair porta in queste regioni, oltre ai posti di lavoro ancillari creati e sostenuti dal turismo. Ryanair ha sollecitato il Governo italiano affinché elimini questa tassazione dannosa, così come hanno fatto i governi di Belgio, Irlanda e Paesi Bassi con tasse simili.