Dal medico di base al pronto soccorso, la sanità pubblica che resiste (e quella che si è arresa)
28 febbraio 2025

News

Sanità in Calabria: Comunità Competente lancia il «Manifesto per una democrazia delle cure in Calabria»


Ventiquattro ore per raggiungere oltre 280 firmatari che si aggiungono ai ventitré di partenza di un documento che in ventidue proposte riassume un Manifesto per la democrazia delle cure in Calabria.

L’azione sociale, sanitaria, culturale e collettiva parte ancora una volta da Comunità Competente che dal 2019 è presidio e rete di aggregazione sull’intero territorio regionale e monitora, dati e bilanci economici e sociali alla mano, la condizione della Sanità Calabrese.

Nell’incipit che porta poi alla proposta, le componenti firmatarie di Comunità competente scrivono: «In Calabria c’è bisogno di una direzione che guardi concretamente a soluzioni per la nostra travagliata sanità regionale che non possono esaurirsi nel chiedere più personale e maggiori finanziamenti, anche se nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale siamo danneggiati perché le Regioni forti (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana) non vogliono tener conto, in sede di Conferenza Stato-Regioni, della “deprivazione sociale” ovvero della povertà che è un potente “determinante sociale della salute; inoltre, come ci ricorda Gianfranco Viesti, “la media annua degli investimenti pubblici nella sanità è stata di 77 euro per abitante nel Nord-Est (184 euro a Bolzano) e di 25 euro nel Sud Continentale (in Calabria 16 euro)”».

«È necessario – scrivono – che le Forze Politiche s’impegnino ad abrogare in Parlamento il tetto delle assunzioni normato nel 2004 che stabilisce che le Regioni possano assumere tenuto conto della spesa del 2004 ridotta dell’1,4%! Non può prevalere una visione economicistica della tutela della salute che per noi è un ” Bene Comune”! E’ necessario modificare il paradigma culturale della sanità che valorizzando la “medicina di prossimità e d’iniziativa” permetta alla spedalità di curare gli acuti e di fare ricerca non surrogando la medicina territoriale».

«Abbiamo la grande opportunità del PNRR (che, come Comunità Competente, monitoriamo continuamente)  – concludono – che prevede la costruzione di una filiera positiva costituita da: “Le prime cure a domicilio”, “Le Strutture Sanitarie Intermedie” e ” Gli Ospedali”, senza dimenticare la ” Prevenzione” che pone al centro ” Il Distretto 2.0 luogo d’incontro tra le ” Reti Formali e le Reti Informali costituite, queste ultime, dal Volontariato, dal Terzo Settore, dalle Parrocchie, dai Centri Sociali e da altri luoghi di aggregazione”. Bisogna valorizzare una sanità “inclusiva”, una sanità dei cittadini che ponga fine a logiche autoreferenziali in cui ognuno , come Narciso, si specchia».

Qui il link per firmare la petizione

In allegato il Manifesto


Leggi anche...



News
Giovani iperconnessi, allarme neuropsichiatri:...

Dormire poco, andando a letto tardi e restando incollati agli schermi fino a notte fonda per...


News
Carburanti, in vigore le nuove accise: come...

Cambiano i prezzi di benzina e diesel. E' infatti entrato in vigore oggi, 15 maggio 2025, il...


News
Barbie scende dai tacchi, così è cambiata dal...

"Mi sento così in imbarazzo: i miei talloni sono a terra. Non sono più in punta di piedi"....


News
A Napoli l’America’s Cup 2027, Meloni:...

"Sono orgogliosa di annunciare che l’America’s Cup si disputerà, per la prima volta...