“Stiamo occupando le cronache senza volerlo – afferma Santalucia -. Si parla di scontro tra politica e magistratura, è uno scontro non voluto che stiamo subendo” e che “si è innalzato senza che noi si sia fatto nulla”.
“La magistratura – afferma – non ha alcuna voglia di alimentare lo scontro, ma quando il livello dello scontro si alza il silenzio sarebbe l’impacciato mutismo di chi non sa reagire a una politica che mostra i muscoli verso una istituzione di garanzia. Il silenzio sarebbe un arretramento, e noi non arretriamo davanti alla difesa della Costituzione”.
Il sospetto è che le riforme costituzionali siano sbandierate non perché si crede servano a migliorare il sistema, ma come risposta di punizione nei confronti della magistratura. Se questo è, io chiedo con rispetto e umiltà di cambiare passo”, sottolinea Santalucia.
Il ministro, ha ricordato, aveva assicurato che queste riforme “non sono in un orizzonte immediato” ma ora “ha detto che occorre accelerare sulla separazione delle carriere perché un giudice non è stato d’accordo con un pm”. Noi “vogliamo discutere di riforme che sembrano utili e di quelle che utili non ci sembrano, non interferiamo”, ha ribadito Santalucia.