Il contrasto ai fenomeni delinquenziali legati alle sostanze stupefacenti continua a rappresentare una priorità per i Carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli, comandata dal tenente Francesco Zangla, costantemente impiegati in servizi di controllo del territorio finalizzati a garantire sicurezza e rispetto della legalità in un humus morfologicamente adatto al fenomeno della «coltivazione».
È proprio alcuni giorni fa che i Carabinieri della Stazione di Conflenti, grazie ad una preliminare, meticolosa e costante raccolta di informazioni nonché ai numerosi servizi di osservazione, hanno rinvenuto in località «Muraglie» di quel Comune ed in area boschiva demaniale, una piantagione costituita da 15 piante appartenenti alla famiglia delle canabinaceae, del genere cannabis indica «marijuana» coltivate senza la prescritta autorizzazione, aventi altezza fino ad un metro e mezzo.
Le stesse venivano scoperte tra la folta vegetazione, in due luoghi differenti distanti circa 50 metri l’uno dall’altro: si tratta infatti di un modus operandi ben noto a chi commette questo tipo di reato, finalizzato ad eludere il rinvenimento dell’intera piantagione da parte delle Forze dell’Ordine.
Le piante sono state estirpate e debitamente sequestrate e, dopo il campionamento inviate al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti di Vibo Valentia per le analisi finalizzate a stabilirne la natura, la categoria di appartenenza e soprattutto la percentuale di principio attivo thc.
Dalla sostanza stupefacente, opportunamente essiccata e lavorata, sarebbero state ricavate circa 2000 dosi che avrebbero fruttato sul mercato illegale circa 10.000 euro.
Proseguono nel frattempo le indagini dell’Arma volte ad individuare gli eventuali responsabili della coltivazione della piantagione.