E non è finita qui. A complicare ulteriormente la situazione c’è il continuo rimescolamento delle graduatorie. “Le cattedre disponibili vengono spesso pubblicate all’ultimo minuto – continua Donat Cattin – e chi ha punteggi alti può trovarsi senza incarico, perché i posti giusti emergono troppo tardi, settimane dopo”. Il clima è elettrico: c’è chi, con 150 punti in graduatoria, è stato superato da colleghi con appena 15 punti, e chi minaccia di chiamare i carabinieri per protestare.
Manuela Calza, segretaria nazionale della Flc Cgil, guarda oltre e sottolinea che l’algoritmo è solo la punta dell’iceberg: “Il vero problema è il precariato, e non riguarda solo gli insegnanti, ma ha ricadute dirette sugli studenti”. Un quarto della forza lavoro è precaria. Le scuole, senza alternative, iniziano l’anno con orari ridotti. “Partiremo con 200mila incarichi a tempo determinato – conclude Calza – e ancora non sappiamo quanti siano stati effettivamente assegnati”.