Da sinistra, nella foto: Marchionni, Miccù, De Vincenti e Soriero
22 maggio 2017
Da sinistra, nella foto: Marchionni, Miccù, De Vincenti e Soriero

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Seminario all’Università La Sapienza di Roma. Il ministro De Vincenti: «Il Mezzogiorno non è più solo»


«Il Mezzogiorno non è più solo: il recupero dei fondi strutturali 2007/2013, è avvenuto negli anni 2014/2015, grazie a task force congiunte tra Governo centrale e Regioni. Il tutto con l’utilizzo sia dei fondi europei che dei fondi nazionali che ammontano a due terzi del totale».

Lo ha sostenuto il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, intervenuto a Roma, il 17 maggio scorso, al seminario promosso dalla Facoltà di Eonomia (Dipartimento Economia e Diritto) dell’Università La Sapienza su La Politica di coesione e il Mezzogiorno. Quale possibile dialogo tra le due aree Nord-Sud del Paese e dell’Europa?.

Per De Vincenti «tali somme non potranno più essere distratte per altre finalità e questo è un altro segnale che il Mezzogiorno non è più solo».

Il professore Roberto Miccù coordinatore del seminario, (cui sono intervenuti anche il prorettore Botta, il professore Pasquale Saccà e il dottore Marchionni dirigente del Ministero del Tesoro) si è chiesto cosa la Politica di coesione abbia già dato per il riequilibrio territoriale Nord-Sud e quello che potrà ancora dare per il superamento del dualismo territoriale ed infrastrutturale, anche attraverso la riforma incisiva della governance della spesa.

Luigi Fiorentino, vicesegretario generale di palazzo Chigi, ha sottolineato come per il Mezzogiorno il «ritardo nello sviluppo sia legato finora agli elementi di degrado sociale e disoccupazione, con importanti gap nei settori della sicurezza del territorio e dell’ambiente».

Il professore Giuseppe Soriero, del comitato di presidenza della Svimez, ha voluto esporre i «paradossi della coesione», che hanno esasperato gli egoismi territoriali, auspicando un nuovo coraggioso dialogo tra Nord e Sud, con un impulso alla coesione, per superare i «20 anni di solitudine» documentati nel suo recente volume.

Soriero ha sottolineato entrambe le due tematiche: la quantità della spesa e la trasparenza degli investimenti, per sconfiggere mafia e affarismo clientelare, chiedendo «più attenzione ed impegno sulla logistica nel Mediterraneo (da Gioia Tauro agli altri porti del Sud) piattaforma naturale verso l’Europa del Nord evidenziando, in maniera accorata, la necessità di valorizzare nel confronto tra rotte commerciali alternative la Rotta Sud Europa senza subire passivamente le decisioni cinesi sulla cosiddetta nuova Via della Seta».

Il Sud può e deve assumere la funzione di cerniera tra l’Europa e l’estremo Oriente sulla base delle recenti e concrete proposte Svimez con la creazione in alcune aree del Mezzogiorno di Filiere territoriali logistiche (Flt) e innanzi tutto a Gioia Tauro di una Zona economica speciale (Zes).


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