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13 luglio 2016

News

Servizi on-line per l’edilizia. Lettera aperta all’avv. Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme


Signor Sindaco, l’altro giorno mi trovavo per caso a dibattere con degli amici ingegneri sulle lungaggini delle pubbliche amministrazioni e sui disagi ai cittadini che aspettano di poter ripristinare il tetto della propria casa prima dell’arrivo dell’inverno.

Ho appreso da loro che anche il Comune di Lamezia Terme si è dotato, per l’edilizia, di «servizi on-line», per la richiesta di abilitazione utenza, che prevede, in primo luogo, la registrazione e, successivamente, la comunicazione al richiedente, da parte dell’ente locale, dell’avvenuta registrazione al portale con la contestuale richiesta di invio, tramite PEC, di copia del documento d’identità del professionista e abilitazione, entro due giorni, dell’utenza con rilascio del PIN necessario per l’accesso ai servizi on-line.

Incoraggiato dalla velocizzazione delle procedure, ho parlato con loro del mio desiderio di ristrutturare il tetto della mia abitazione, con manto in eternit regolarmente auto monitorato.

Ma il racconto di uno di loro, documentato da atti formali, ha fatto scemare il mio iniziale entusiasmo proiettandomi negli oscuri decenni di un passato non molto lontano quando per aver il riconoscimento di un diritto sacrosanto si doveva bussare, delicatamente «con i piedi», alla porta giusta.

E, dietro quella porta, ci si trovava di fronte all’impiegato che riusciva sistematicamente a convincere l’astante dell’astrusità della pratica, la cui istruzione richiedeva, sempre, una dose incommensurabile di benevolenza o quantomeno la «chiusura mirata di un occhio».

Il tutto con la benedizione del «sant’uomo», referente locale delle politiche clientelari, pronto a sfruttare il bisogno della povera gente per le proprie prospettive elettorali. Sono stato assalito da forti dubbi su un possibile ritorno al passato, nonostante l’avvento delle tecnologie che consentono di dare, seduta stante, risposte all’utenza, un tempo, anche per le ragioni sopraesposte, affidate a tempi biblici.

Il professionista, più mortificato rispetto ai suoi colleghi, estraeva dalla borsa una memoria, documentata dalle copie degli atti prodotti, in cui si constatava: che aveva presentato richiesta di registrazione al portale on-line con risposta di conferma del Comune, tramite e-mail; che, lo stesso giorno, il professionista aveva inviato tramite PEC, nelle forme e nei modi richiesti dall’Ente locale, la sua carta di identità.

Sono trascorsi quindici giorni (altro che due!) e ancora la comunicazione che lo abiliti all’utilizzo del portale non gli è pervenuta, nonostante avesse ricevuto una pec del Comune di Lamezia Terme con la comunicazione che la documentazione da lui inviata era stata ricevuta.

Chiedo a Lei signor Sindaco di sapere, anche per realizzare, prima dell’autunno, il mio progetto di sostituzione del tetto della mia casa, chi impedisce ai suoi uffici di attuare quanto da loro stessi scritto nella lettera di avvenuta registrazione: «La sua utenza verrà abilitata subito dopo l’identificazione e le sarà rilasciato il PIN necessario per accedere ai servizi online. Successivamente all’abilitazione potrà accedere al portale in qualsiasi momento collegandosi al sito».

Aspetto fiducioso! E più di me attendono i professionisti che hanno il diritto di trovare on-line le risposte alle loro esigenze e non facendo code agli sportelli di un qualunque ufficio tecnico. O di viaggiare, nella quarta città della Calabria, con l’ausilio della telematica e non sul sedile della diligenza.
Distinti saluti
Fiore Isabella


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