Sinner, festa agli Internazionali: batte De Jong e raggiunge gli ottavi
12 maggio 2025

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Sinner, festa agli Internazionali: batte De Jong e raggiunge gli ottavi


Ancora una vittoria per Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia 2025. Oggi, lunedì 12 maggio, il tennista azzurro ha battuto nel terzo turno l’olandese Jesper De Jong in due set con il punteggio di 6-4, 6-2. Sinner infila così il suo secondo trionfo consecutivo dal suo ritorno in campo a Roma, dopo la squalifica per il caso Clostebol che lo ha tenuto lontano dai campi per tre mesi, e vola agli ottavi di finale. Ad aspettarlo ci sarà l’argentino Francisco Cerundolo, numero 18 del mondo, e ultimo ad averlo battuto, nel 2023, proprio al Masters 1000 del Foro.

La partita

Sinner entra in campo e si prende l’ovazione a cui il Foro, in questi giorni, lo aveva abituato. E quella carica, Jannik la restituisce al campo. L’azzurro conquista subito la una palla break al primo game, De Jong la annulla a fatica. L’olandese, che ha voluto omaggiare il numero uno del mondo con una maglietta arancione ‘carota’, va spesso fuori giri. Il suo dritto non trova le linee e Jannik ha un’altra occasione per portarsi subito avanti, ma la risposta sembra ancora un po’ ‘arrugginita’ da quei mesi senza tennis, e De Jong resiste. Il completo nero di Sinner si vede soprattutto a fondo campo: Jannik si muove sulla linea, varia il gioco con il dritto facendo correre l’avversario, e spingendosi raramente a rete. Tutto sembra far parte di un piano partita volto a gestire le forze, in attesa che torni il ritmo e la forma migliore. E quel piano funziona: De Jong comincia a sbagliare, il tifo del pubblico del Centrale, un po’ più ‘abbottonato’ rispetto all’esordio con Navone, ma ancora una volta sold out per il ritorno del suo figliol prodigo, si fa più forte e Jannik piazza il break al terzo game. Poi Sinner decide che è il momento di prendersi un applauso più forte: si fa coraggio, sale a rete e appoggia una palla corta deliziosa, che strappa l’ovazione del suo pubblico. De Jong corre da una parte all’altra del campo, prova a inventarsi qualcosa, ma è sempre in ritardo. Jannik sembra essergli entrato nella testa, averlo decifrato: prima lo infila con uno splendido lungolinea di rovescio, poi lo trascina a rete e lo punisce con uno smash, prendendosi un altro break nel quinto game. Sinner sente la partita in mano, e si rilassa. Ma il tennis non concede pause, nemmeno al numero uno del mondo. E così l’azzurro subisce un controbreak che porta De Jong un passo più vicino. Un “vai Jannik!” si alza dalle tribune, il pubblico prova a fare la sua parte. Ma Sinner sembra essersi perso. L’olandese si prende altre due palle break, l’altoatesino le annulla e ne regala un’altra con un doppio fallo. La volée con cui De Jong pareggia i conti è il primo vero ‘test’ per Sinner dal suo ritorno. E questa prova, che per qualcuno poteva essere una doccia fredda, per lui diventa stimolo. A quei colpi che da un momento all’altro sembrano averlo abbandonato, Jannik sopperisce con la testa, la sua arma più letale. Pazienta, aspetta il suo momento, e al nono game piazza il break che decide il set, vinto 6-4. E l’esultanza che ne segue, il solito ‘pugnetto’ alzato verso il suo angolo, sembra nascondere qualcosa di più.

La partita di Sinner è un test costante, con sé stesso, prima che con l’avversario. Jannik prova, ricerca, sperimenta. Sembra andare a caccia di qualcosa, di tutto quello che era e che non può aver dimenticato. Ma per il definitivo ritorno sui suoi livelli ci vuole tempo, e bisogna attraversare dritti in corridoio e risposte a rete. A un certo punto persino lui, solitamente di ghiacchio, alza gli occhi al cielo lasciandosi andare a un’imprecazione sottovoce. Quando però De Jong comincia a sperarci, in apertura di secondo set, Jannik rispolvera qualcosa del ‘vecchio’ repertorio: un dritto in contropiede, un ace al centro e un rovescio diagonale che fa cadere a terra Jesper. Sinner si avvicina, gli chiede se è tutto ok e poi riparte. Al terzo game si prende una palla break, e la difesa di De Jong cade. L’olandese prova a cambiare outfit, sostituisce la maglia arancione con una bianca, quasi a volersi opporre al ‘total black’ dell’azzurro. In campo però, mentre il sole cala e il Centrale si fa più rumoroso, non è una battaglia tra luce e buio. Quando la racchetta di Jesper si impunta sulla terra del Foro, e l’olandese cade, Jannik oltrepassa la rete e lo aiuta a rialzarsi. È anche da questi particolari, che si giudica un giocatore. Ma neanche il terzo completo della serata sembra aiutare De Jong, ora anche lui in nero, che chiede un medical time out. Jesper rientra, tra gli applausi del Centrale, ma da lì in poi la resistenza dell’orange, pur sempre 93 del mondo, si fa debole. Sinner piazza un break a zero e si prende il set 6-2, volando così agli ottavi di finale. Alla fine alza il pugnetto, e sotto quel cappellino nero, qualcuno, giura di aver visto anche un sorriso. (di Simone Cesarei)


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