Inaugurata ieri a Piazza Colonna a Roma l’esposizione della teca con la Quarto Savona 15, la Fiat Croma saltata in aria a Capaci nell’attentato in cui rimasero uccisi il giudice Giovanni Falcone e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
E’ la Galleria Alberto Sordi ad ospitare fino al 31 gennaio i resti di quell’auto divenuta uno dei simboli della memoria della strage e della lotta alla mafia: a distanza di 26 anni dal tragico evento ancora oggi la vettura percorre chilometri per testimoniare la forza della legalità, nonostante sia stata colpita in pieno dalla deflagrazione di 600 chili di tritolo.
E’ stata scoperta, durante la manifestazione, la teca con i resti della Quarto Savona 15 avvolta da un tricolore cucito da una vecchietta di Calimera (Lecce), paese natale di Antonio Montinaro.
All’evento hanno preso parte, tra le autorità civili e militari, il vice capo vicario della Polizia Luigi Savina, il prefetto Filippo Dispenza, il questore di Roma Guido Marino, Tina Montinaro, vedova del caposcorta Antonio Montinaro, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
La signora Tina Montinaro è promotrice dell’iniziativa La memoria in marcia, il tour iniziato l’anno scorso che ha portato la Quarto Savona 15 ad essere esposta in molte città d’Italia per far rivivere la memoria dei tre agenti pugliesi che hanno pagato con la vita la loro dedizione al lavoro e alla difesa di Giovanni Falcone.
Il progetto «Sulla scorta degli uomini coraggiosi» è stato promosso dall’Associazione Nomeni, per Antonio Montinaro e dalla Regione Puglia, in collaborazione con Libera.
All’iniziativa, organizzata dall’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza della regione Lazio e dal Dipartimento della pubblica sicurezza, hanno preso parte anche 400 studenti di diverse scuole superiori della regione.