Sono il dolce natalizio calabrese più antico e buono che ci sia, fatto di ingredienti poveri come la farina, il vino e il miele e in ogni famiglia se ne tramanda la ricetta di generazione in generazione: sono i turdilli, chiamati anche crustuli e scalilli.
La nascita di questo dolce si perde nella notte dei tempi, forse a quando qualche millennio fa nelle regioni affacciate sul Mediterraneo come la nostra, si celebrava il solstizio d’inverno, molto prima dell’avvento dei Romani e del loro Natalis Solis Invicti.
La concezione solare delle feste natalizie ritorna nella forma che hanno queste delizie, che è quella della spirale, simbolo del principio vitale, il raggio di sole che arriva sulla terra per vivificare la natura.
I turdilli difatti sono a bastoncino, rigati e arrotolati su se stessi mentre addirittura gli scalilli o scaliddri, fatte con lo stesso impasto, sono una spirale di pasta racchiusa dentro un ovale, una scalilla, piccola scala per ascendere al cielo.
INGREDIENTI
1 kg di farina 00
250 gr. di olio evo
200 gr. di vino cotto o, in alternativa, vino dolce
200 gr. di acqua
la scorza grattugiata e il succo di tre arance
cannella in polvere
chiodi di garofano macinati
un pizzico di sale
olio per friggere
miele
PREPARAZIONE
Riscaldate gli ingredienti liquidi insieme in un pentolino e poi versateli con delicatezza sulla farina che avrete messo su una spianatoia, senza dimenticare la cannella, i chiodi di garofano e la scorza d’arancia. Iniziate a mescolare e poi impastate con le mani fino a che il tutto sia omogeneo e sodo. Se dovesse risultare troppo secco aggiungete un po’ di vino e olio in uguale misura.
Formate ora dei rotolini della larghezza di un dito, tagliateli e fatene dei piccoli cilindretti di circa 5 centimetri. Con una forchetta fateci un po’ di pressione facendolo ruotare fino a che il cilindretto prende la forma di uno gnocco. Se volete fare gli scalilli, create un ovale con la pasta ed inseritevi dentro un bastoncino a forma di spirale, attaccando bene le parti.
Friggete i turdilli in abbondante olio caldo e fateli scolare bene su una carta assorbente. Ora vanno passati un po’ alla volta nel miele sciolto a fiamma bassa in una padella. Vi si devono immergere completamente e vanno girati delicatamente con un mestolo di legno tenendo la fiamma bassa.
Per dovere d’informazione devo dire che esistono in Calabria alcune varianti a questa ricetta base, come l’aggiunta di uova, zucchero, liquore all’anice o anche vino rosso al posto del vino cotto o di usare alla fine miele di fichi oppure miele di api e vino insieme. Fateli come volete, tanto i turdilli, o crustuli o scalilli sono un dolce davvero particolare.
Noterete che assaggiati subito sono buoni, ma se se aspettate almeno il giorno dopo a gustarli, sprigioneranno tutta la loro essenza celestiale. Sono dolci da meditazione!
Annamaria Persico (articolo già pubblicato il 10/12/2016)