“L‘Europa si trova di fronte a grandi sfide in questo momento, con conseguenze imprevedibili per ciò che il futuro potrebbe portare”. Sono queste le parole chiave con le quali il presidente dell’Accademia delle Scienze di Lisbona, José Luís Cardoso, ha aperto, oggi all’Accademia Nazionale dei Lincei, a Roma, la conferenza istituzionale dal titolo “Plasmare il futuro dell’Europa: il ruolo delle Accademie delle scienze e delle discipline umanistiche”.

Cardoso, intervenuto alla presenza del presidente dell’Accademia dei Lincei Roberto Antonelli, e del Premio Nobel linceo Giorgio Parisi, ha quindi osservato che “la rilevanza dei problemi non ammette soluzioni facili, sia quando si tratta di questioni che si riferiscono al rapporto degli esseri umani con il mondo naturale circostante – cambiamenti climatici, pandemie, transizione energetica, catastrofi naturali – che quando sono in gioco squilibri sociali e politici su scala nazionale e globale – migrazioni, flussi di rifugiati, estremi disuguaglianze, guerre, minacce alla democrazia”.

“Qual è dunque il ruolo delle Accademie delle Scienze e delle Scienze Umanistiche in questo mondo instabile e inquieto?”, si è interrogato Cardoso. “Le nostre Accademie – ha proseguito – sono istituzioni con un notevole record storico di creazione, diffusione e promozione della scienza, della cultura, delle arti e delle discipline umanistiche. Eppure hanno un ruolo insostituibile nello stabilire ponti e reti tra agenti globali di conoscenza e saggezza, attivi nel campo della diplomazia scientifica e scientifica. cooperazione e contributo alla progettazione di politiche pubbliche guidate dalla scienza, basate su prove, guidate da principi di scopo pubblico e bene comune”. “Pertanto – ha concluso il presidente dell’Accademia delle Scienze portoghese – possono sicuramente contribuire alla formazione di un futuro migliore”.