Consolata Maria Franco
12 marzo 2017
Consolata Maria Franco

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Una professoressa di Reggio Calabria tra i finalisti dell’Italian Teacher Prize


Consolata Maria Franco, nativa di Pellaro (Reggio Calabria) e attualmente insegnante di Italiano, Educazione civica, Storia e Geografia presso l’Istituto penale minorile dell’isola di Nisida (Napoli), è nella rosa dei dieci finalisti dell’Italian Teacher Prize, il premio ideato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che seleziona i migliori docenti per creatività, motivazione e didattica innovativa.

Oltre alla Franco, sono arrivati in finale Annamaria Berenzi dell’Istituto tecnico Castelli di Brescia, Riccardo Canesi dell’Istituto superiore Zaccagna di Carrara, Lorella Carimali del Liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano, Gianluca Farusi dell’Istituto tecnico Galilei di Avenza, Daniela Ferrarello dell’Istituto professionale Karol Wojtyla di Catania, Marco Ferrari del Liceo Malpighi di Bologna, Dario Gasparo dell’Istituto comprensivo Valmaura di Trieste, Maria Lina Saba dell’Istituto tecnico Fermi di Pontedera e Antonio Silvagni dell’Istituto superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano.

Le finaliste e i finalisti hanno superato una selezione effettuata fra oltre 11.000 profili arrivati al Miur. La prossima settimana la ministra Valeria Fedeli proclamerà i 5 vincitori scelti da una giuria composta dalla presidente della Rai Monica Maggioni, dallo scrittore e insegnante Eraldo Affinati, dallo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio, dal professore e presidente onorario di «Libera» Nando Dalla Chiesa, e dall’attrice Cristiana Capotondi.

Al primo finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati.

Consolata Maria Franco, è nata e vissuta fino a quasi venticinque anni a Pellaro. La sua è una famiglia di origini contadine in cui è stata la prima a laurearsi.

Durante il brillante percorso universitario è diventata giornalista pubblicista. Ha sempre lavorato all’Ipm di Nisida, particolarmente adatto per i suoi forti interessi verso le problematiche sociali.

E’ stata nominata Cavaliere al merito della Repubblica dal Presidente Napolitano nel 2011. Ha sperimentato diversi percorsi linguistici e di educazione alla legalità e avviato progetti innovativi: dal progetto Il campionato di calcio al viaggio nella storia e nella geografia, al progetto Lindgren, che non hanno uguali nelle carceri minorili d’Europa.

Dice di sé: «A Nisida, ho imparato a insegnare, sperimentando sulla mia pelle tutte le difficoltà di avviare curiosità e interessi culturali nei ragazzi dalle pesanti esperienze di vita, che dalla scuola si sono, o sono stati, allontanati.

«Ho ritenuto mio dovere puntare al massimo su due obiettivi: la capacità di comunicare, comprendendo e utilizzando al meglio, oralmente e per iscritto, la lingua italiana e la capacità di ripensarsi come cittadini, soggetti di diritti e doveri.

«Ho sempre provato a far maturare, negli allievi, la consapevolezza che tra l’urlo e il silenzio, tra il gesto violento e il nulla, è sempre possibile la parola: quella detta e quella pensata e che il finale della loro storia non è già dato ma può essere, appunto, riscritto, con nuove parole».
Federico Arcuri


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