Usare i social deprime i teenager, l'alert in uno studio
22 maggio 2025

News

Usare i social deprime i teenager, l’alert in uno studio


E’ una delle domande che accende costantemente il dibattito, anche tra i ricercatori: sono i social media che rendono i ragazzi più depressi o semplicemente i ragazzi depressi che passano più tempo sui social? Un nuovo studio fornisce delle risposte che potrebbero chiarire questa relazione. I ricercatori dell’University of California a San Francisco (Ucsf), alla luce dei dati che segnalano tassi di depressione e suicidio in aumento tra i giovani, hanno indagato e scoperto che, con l’aumento dell’utilizzo dei social da parte dei preadolescenti, i loro sintomi depressivi sembrano aumentare. Tuttavia, non risulta vero il contrario: un aumento dei sintomi depressivi non predice un successivo aumento dell’utilizzo dei social media.

La ricerca fotografa un’abitudine in ascesa con l’età e in parallelo l’incremento di spie di disagio: in media – spiegano gli autori del lavoro pubblicato su ‘Jama Network Open’ – nei 3 anni di studio l’utilizzo dei social da parte dei bambini è aumentato da 7 a 73 minuti al giorno, e di pari passo i loro sintomi depressivi sono aumentati del 35%.

Il team guidato da Jason Nagata, professore associato in forze nel Dipartimento di Pediatria dell’Ucsf, ha esaminato i dati relativi a circa 12mila bambini di età compresa tra 9 e 10 anni e, 3 anni dopo, è tornato a valutarli, a 12 e 13 anni. Lo studio, finanziato dai National Institutes of Health (Nih), è tra i primi a utilizzare una tipologia di dati che ha permesso di monitorare i cambiamenti nel tempo in ciascun bambino per valutare accuratamente il legame tra social media e depressione.

“E’ in corso un dibattito se i social media contribuiscano alla depressione o se riflettano semplicemente sintomi depressivi sottostanti. Questi risultati – afferma Nagata – dimostrano che i social media potrebbero contribuire allo sviluppo di sintomi depressivi”. Sebbene non sia chiaro perché i social media aumentino i sintomi depressivi, ricerche precedenti indicano rischi come il cyberbullismo e l’alterazione del sonno.

Nagata e il suo team hanno appena pubblicato uno studio separato su ‘The Lancet Regional Health – Americas’ che ha esaminato la stessa coorte di partecipanti, concentrandosi proprio sugli effetti del cyberbullismo. Il lavoro in questione ha rilevato che i bambini di età compresa tra 11 e 12 anni vittime di cyberbullismo avevano probabilità 2,62 volte maggiori di segnalare ideazione suicidaria o tentativo di suicidio un anno dopo. Inoltre, questi ragazzini avevano anche probabilità 2,31 volte maggiori di sperimentare una sostanza (4,65 volte maggiore con la marijuana, 3,37 con la nicotina e 1,92 con l’alcol) nell’anno successivo.

Le generazioni più giovani, ragionano gli esperti, si trovano sempre più spesso di fronte a un circolo vizioso: è sempre più evidente che i social sono associati a sintomi depressivi e comportamenti a rischio, ma rappresentano anche un mezzo primario per entrare in contatto e comunicare con gli amici. Per affrontare questa realtà, l’American Academy of Pediatrics suggerisce di utilizzare gli strumenti del suo ‘Family Media Plan’ per creare abitudini digitali più sane sia per i bambini che per i genitori.

“Come padre di 2 bambini piccoli, so che dire semplicemente ai bambini di ‘staccare la spina’ non funziona”, conclude Nagata. “I genitori possono dare il buon esempio con conversazioni aperte e senza pregiudizi sull’uso degli schermi. Stabilire momenti senza schermi per tutta la famiglia, ad esempio durante i pasti o prima di andare a letto, può contribuire a creare abitudini digitali più sane per tutti, adulti compresi”.


Leggi anche...



News
Berrettini, l’incubo continua: salterà anche...

Matteo Berrettini non ci sarà al Roland Garros. Per il quarto anno consecutivo, l'azzurro...


News
Coripet, nel 2024 raccolte oltre 165mila tonnellate...

Coripet, consorzio riconosciuto dal ministero dell’Ambiente che riunisce produttori e...


News
Mirabilandia, apre centro estivo per figli dipendenti

Mirabilandia, il parco divertimenti più grande d’Italia, rafforza il suo impegno verso il...


News
Fecondazione, Consulta: “Entrambe le madri...

E' incostituzionale il divieto per la madre intenzionale, ovvero quella non biologica, di...