“L’obiezione che i vaccini sono stati approvati troppo rapidamente viene a perdere qualsiasi consistenza – sottolinea -. Nessuno dei passaggi di valutazione più rigorosi rispetto alla sicurezza è stato saltato. L’auspicio e la speranza è che ciò possa rappresentare una nuova incentivazione ad aderire alla campagna vaccinale, soprattutto in quelle popolazioni di soggetti in cui il tasso di letalità dell’infezione è particolar mente elevato. Mi riferisco in particolare agli italiani sopra i 50 anni. Ma non dimentichiamo l’importanza di proteggere anche i più giovani, adolescenti dai 12 anni di età compresi”.
Per Locatelli, “l’ipotesi di estensione a 12 mesi del green pass è più che ragionevole anche alla luce della progressiva acquisizione d’informazioni sulla durata della risposta vaccinale. Si era inizialmente fissata la scadenza ai 6 mesi, e poi spostata a 9, proprio perché quanto dura l’effetto protettivo conferito dal vaccino lo stiamo progressivamente imparando. Le prime vaccinazioni nel mondo sono iniziate all’incirca 10 mesi fa. Non essendoci a oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell’effetto protettivo offerta dall’immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi trova una solida base” conclude.