“Faremo di tutto per garantire che il mondo protegga lo sport dalla politica e da qualsiasi altra influenza dello stato terrorista, il che è semplicemente inevitabile se gli atleti russi partecipano alle competizioni.
E soprattutto alle Olimpiadi di Parigi. Gli atleti ucraini sono costretti a difendere la vita dei loro cari e la libertà del nostro popolo dall’aggressione russa. Gli attacchi russi hanno causato la morte di centinaia e centinaia di uomini e donne ucraini che avrebbero potuto portare il loro talento negli sport a livello mondiale. Invito il signor Bach a Bakhmut. In modo che possa vedere con i propri occhi che la neutralità non esiste.
PELLEGRINI – L’argomento è stato affrontato anche da Federica Pellegrini, interpellata sul tema dall’Adnkronos. “Non so se sia realistico o meno che gli ucraini non partecipino, comunque il Cio è a un bivio importante: se riammettere russi e bielorussi che non si sono esposti a favore della guerra o se continuare così. Sicuramente una decisione scontenterà comunque qualcuno ma Thomas Bach è pronto a tutte le conseguenze che verranno”, ha detto la leggenda azzurra del nuoto, oggi membro Cio.
Però è anche “logico che, dal punto di vista esclusivamente degli atleti, continuare a non permettere ad atleti che non si sono esposti a favore della guerra, che viene fatta dai governi e non da loro, da questo momento in poi sarebbe difficile da spiegare. Stiamo aspettando anche noi una decisione, e comunque c’è sempre una guerra in atto”, ha aggiunto l’ex campionessa del nuoto azzurro