Archeoastronomia nell’ Eremo di Sant’ Elia a Curinga, questo il tema affascinante e coinvolgente dell’incontro su piattaforma web che ha visto come relatrice la prof. Marina De Franceschini. Un dibattito molto partecipato da molti studiosi e appassionati collegatisi da tutta Italia.


Lo studio particolareggiato sulle proiezioni solari all’ interno della cupola del Sant’ Elia di Curinga ha aperto orizzonti non solo archeologici ben conosciuti, ma ha sottolineato la particolarità di questo luogo straordinario costruito nell’ anno 1000 da monaci Basiliani. Le fasi solari ai solstizi di manifestano con fasci di luce che a mezzogiorno illuminano la parte centrale bassa della cupola, dove presumibilmente vi era l’Altare ed il Tabernacolo raggio di luce proveniente dall’ oculo posto alla sommità della cupola stessa. La
Franceschini nota per i suoi studi sulle manifestazioni solari del Panteon, ha rilevato notevoli analogie con questo fenomeno del monastero Basiliano del Sant’ Elia di Curinga. All’ incontro hanno dato il loro contributo culturale come accennavamo, molte associazioni e personalità; al prof.
Franco Ruggieri dell’
Unione Astrofili Napoletani il compito di coordinare i lavori, presenti tra gli altri la presidente dell’ ass.
La Duna di Acquania, Rossella Oscuro, che insieme al direttore del sito
www.curinga-in.it, hanno nel corso di vari mesi, seguito sul posto le fasi solari e lunari, con rilevazioni fotografiche ed altro. Molto interessanti tutti gli interventi in particolare quello del prof
Salvatore Mongiardo, che per primo ha avuto questa intuizione che ha portato ai recenti studi.
Le ricerche su questo sito particolare Monastero di Sant’ Elia Vecchio, che richiama il sole (Elios), le divinità e i culti precristiani, chiaramente non si esauriscono qui, ma sicuramente proseguiranno aprendo ancora nuovi interrogativi sulla sua storia e sui legami tra storia, miti, religiosità e fede popolare.
Cesare Natale Cesareo