Sono 24,3 miliardi le paia di scarpe prodotte nel mondo lo scorso anno, in crescita dell’8%. A fare la parte del leone è stata l’Asia, che ha accresciuto la sua posizione dominante di un punto percentuale, mantenendo la sua leadership incontrastata con l’88% della produzione mondiale di paia di scarpe.
La quota di mercato dell’Europa è diminuita leggermente, mentre quella dell’Africa si è mossa in direzione opposta. Questi alcuni dei dati di un approfondito report curato da Roberta Antinarella, di Territorial & Sectorial Intelligence UniCredit.
Meno concentrata è, invece, la geografia del consumo di calzature, influenzata dalla distribuzione della popolazione e del benessere. Negli ultimi cinque anni l’Asia ha comunque rinforzato la sua leadership anche tra i principali consumatori di scarpe raggiungendo la soglia del 52%, sebbene tale quota sia ancora al di sotto della quota del 60% in termini di popolazione. L’Europa costituisce il 17% dei consumi mondiali di calzature, stabile rispetto allo scorso anno.
L’Italia è il terzo esportatore mondiale per valore dopo Cina e Vietnam, ma occupa il primo posto per prezzo medio delle esportazioni, grazie alla leadership nella fascia alta di mercato che è attratta dalla fama del Made in Italy. L’attuale quadro macroeconomico condiziona le prospettive del settore: a una ripresa lenta nel breve periodo potrà seguire un miglioramento nel medio termine grazie alle buone performance sui mercati esteri e al tanto atteso rafforzamento dei consumi interni.