Chico Forti, tutti i passaggi previsti per il trasferimento entro 2 mesi
2 marzo 2024

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Chico Forti, tutti i passaggi previsti per il trasferimento entro 2 mesi


Il rientro in Italia di Chico Forti avverrà nelle prossime settimane, entro due mesi, una volta conclusa la procedura prevista dalle leggi americane. A quanto si apprende da fonti informate all’indomani dell’annuncio dato da Washington dalla premier Giorgia Meloni, ricevuto l’ordine dal governatore della Florida DeSantis, Forti sarà trasferito dal carcere statale vicino a Miami nel quale è detenuto, a uno federale.

Dopo questo passaggio, la pratica passerà al dipartimento di Giustizia americano che trasmetterà al ministero di Giustizia italiano la sentenza tradotta e la documentazione prevista che indica la possibilità del trasferimento di Forti, in carcere in Florida da 24 anni. Il ministero di Via Arenula girerà quindi la documentazione all’autorità giudiziaria, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione.

Una volta conclusi tutti questi passaggi, verrà organizzato il trasferimento in Italia di Chico Forti, che dovrà scontare la pena dell’ergastolo, comunque nel rispetto dei regolamenti e delle norme italiani.

Del caso aveva parlato più volte il ministro degli Esteri Antonio Tajani con il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro della Giustizia Carlo Nordio con l’Attorney general, Merrick Garland.

Le autorità italiane dovranno presentare ai colleghi americani una serie di documenti che attestino l’approvazione o il consenso al trasferimento in Italia del detenuto (che lo aveva chiesto nel 2018), che il detenuto è cittadino italiano ai sensi della Convenzione di Strasburgo, che il crimine per il quale il detenuto è in custodia negli Stati Uniti è previsto come reato secondo la legge applicabile, che si applicherà la procedura del “proseguimento dell’esecuzione” o della “conversione della sentenza”, infine la natura e la durata della pena che il detenuto sconterà. Una volta intervenuta l’approvazione della richiesta di trasferimento del detenuto anche da parte italiana, la procedura prevede che il dipartimento di Giustizia fissi un’udienza di verifica del consenso (”Consent Verification Hearing”) in cui il detenuto, rappresentato da un avvocato, compare di fronte a un magistrato federale per confermare il proprio assenso, dopo essere stato informato delle conseguenze del trasferimento. Il dipartimento concorda quindi con lo Stato di destinazione un programma per l’esecuzione del trasferimento del detenuto e di norma spetta alle autorità del Paese di destinazione recarsi negli Stati Uniti per prendere in consegna il detenuto.


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