Il prossimo 21 marzo sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “Federico II, un uomo al centro dell’universalità mediterranea”. Federico di Svevia nacque a Jesi, nelle Marche, il 26 dicembre 1194. Figlio di Enrico IV Hohenstaufen, Imperatore di Germania, a sua volta figlio dell’altrettanto celebre Federico Barbarossa. La madre di Federico, Costanza d’Altavilla, apparteneva alla Casata che deteneva il trono normanno di Sicilia. Ed infatti costanza era Regina di quel Regno. Con la sua nascita ed ascesa al trono Federico II unirà le due Corone. Rimasto presto orfano, sarà educato a Palermo da ambasciatori di papa Innocenzo III, che erano stati nominati suoi educatori dalla madre Costanza, prima che questa morisse. La sua educazione fu cosmopolita, volta a onorare quei principi cavallereschi che gli daranno uno spiccato senso sia del proprio rango che della sua dignità di Sovrano. Ancora molto giovane incarnerà tali principi. Divenne Re di Sicilia a soli quattordici anni, nel 1217. Dopo soli tre anni sarà eletto Imperatore di Germania, assommando i due ruoli.
Il Pontefice lo ha voluto Imperatore, convinto di poterlo gestire in qualche modo. Federico II non sarà uomo dominabile e, come suo nonno prima di lui, combatterà i propri nemici con sagacia e costanza. Conseguendo importanti vittorie, e manifestando durante i conflitti di essere un uomo spietato, molto diverso dal colto e brillante Sovrano che animerà la sua Corte. Sconfigge sia il Pontefice, quando invaderà i suoi territori nell’Italia meridionale che i Comuni settentrionali della Penisola. Anche in Germania riuscirà a pacificare i nobili dell’Impero. Pur essendo un uomo di stirpe germanica, Federico II, cresciuto in Italia, ama la Penisola, soprattutto l’Italia meridionale, e non i territori tedeschi. Intelligente uomo di governo, che sa rinnovare l’agricoltura, circondarsi di amministratori preparati, riorganizzare l’apparato giuridico con le Costituzioni Melfitane del 1231, Si circonda di uomini capaci, indipendentemente dalla loro provenienza geografica e cultura d’appartenenza. La Corte di Federico II cambia spesso sede, e tra le città che videro la presenza della sua Corte annoveriamo Melfi, Foggia, Lucera, Napoli, Capua, e soprattutto Palermo. Ebbe sempre un rapporto privilegiato anche con la cultura araba, che aveva lambito ed interessato soprattutto la Sicilia e che era rimasta viva in quei territori. Federico apprezza e sa prendere il meglio di ogni ambito culturale. Parla infatti sette lingue ed è uomo di immensa cultura. Si impegna in prima persona in dispute filosofiche ed anima con le traduzioni dei testi di cui incarica suoi amministratori, molte università. Tutti in Europa lo ammirano per questa capacità dialettica e amministrativa.
Gli ultimi suoi anni saranno difficili sia per le sventure familiari che politiche. Ricordiamo i sospetti contro uno dei suoi amici più fidati, Pier delle Vigne che, forse a torto, venne coinvolto in una congiura e si tolse la vita una volta messo in prigione. La sconfitta del 1248 dal comune di Parma. Il figlio Enzo venne battuto e catturato dai guelfi bolognesi. Perderà l’amato figlio, rimasto prigioniero a Bologna, che morirà nel 1272.Federico II venne scomunicato per ben tre volte e fu considerato il precursore dell’Anticristo, la bestia dell’Apocalisse, questi alcuni epiteti a lui affibbiati. Chiese però di confessarsi e comunicarsi prima di morire, il 12 dicembre del 1250. Fu vestito con l’abito dei cistercensi ed ebbe vicino l’Arcivescovo di Palermo, con cui era in rapporti amicali. Riposa nella cattedrale di Palermo. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi, nel corso della giornata di studi organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”. La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 21 marzo.