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18 aprile 2024

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CIRCOLO AGORA': il 21 aprile conversazione «1924-2024: nel centenario della morte di Eleonora Duse»


Che Eleonora Duse sia stata la divina” del teatro è ben noto e assodato: la “più grande attrice che io abbia mai visto”, per Charlie Chaplin. Rievocando una lontana recita del “Gabbiano” di Anton Čechov, a cui aveva assistito, Ortega y Gasset confidava: “Ricordo l’impressione che mi fece”: […] una donna alta, consumata, che non era più giovane e mai fu bella, che sprigionava, nei suoi occhi e nelle sue labbra, un movimento di uccello ferito, colpito all’ala. Noi rapaci del tempo uscimmo dal teatro col cuore contratto, e con una specie di fuoco fatuo in esso, che è il fuoco dell’amore adolescente […]. Attrice sublime, dunque, davanti alla quale sovrani potenti e gli intellettuali più vezzeggiati d’Europa cadevano in adorazione. Ma anche formidabile ambasciatrice culturale dell’Italia nel mondo, come sostiene nella sua biografia Alphons Rheinhardt. Soprannominata la divina, è considerata la più grande attrice teatrale della sua epoca e una delle più grandi di tutti i tempi, simbolo indiscusso del teatro moderno, anche nei suoi aspetti più enfatici da diva; il critico contemporaneo Hermann Bahr Hermann Bahr la definì «la più grande attrice del mondo». 

Acclamata compì tournée all’estero recitando sempre in lingua italiana, nacque a Vigevano da una famiglia di attori clodiensi, crebbe e trascorse l’infanzia tra il nomadismo e il dilettantismo della compagnia girovaga del padre Alessandro Vincenzo Duse (1820-1892) e della madre Angelica Cappelletto (1833-1906), andando in scena fin da bambina. Nel 1862, Eleonora, a soli 4 anni, interpretò la parte di Cosetta in una versione teatrale de I miserabili di Victor Hugo.  Il 25 gennaio 1909 a Berlino, dopo la rappresentazione de La donna del mare Eleonora decide di lasciare il teatro. Nel 1916 eccola girare il suo primo e unico film, Cenere, dal romanzo di Grazia Deledda, per la regia di Febo Mari. Nel 1920, con la compagnia Zacconi, a Torino, è di nuovo La Donna Del Mare, benché invecchiata ancora una volta viene osannata per le sue intramontabili doti artistiche. Decide di organizzarsi con una sua compagnia e parte in tourneé, prima a Londra e a Vienna, poi negli Stati Uniti, dove a Pittsburgh, muore il 21 aprile 1924. Trasportata in Italia, si svolgono i funerali a Roma, nella basilica di Santa Maria Degli Angeli, e la sepoltura ad Asolo. Da queste cifre la conversazione la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “1924-2024: nel centenario della morte di Eleonora Duse”. L’incontro, organizzato dal sodalizio organizzatore reggino, per il significato e la valenza, ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Asolo. L’incontro, organizzato dal sodalizio organizzatore reggino, sarà visionabile dal prossimo 21 aprile sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete.


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