Abbiamo aderito con entusiasmo e fiducia ad Italia Viva in base a presupposti, per noi imprescindibili e su cui avevamo ricevuto ampie garanzie, di discontinuità con il passato ed attenzione per la Calabria. Ebbene, entrambe le speranze sono state irrimediabilmente tradite. La gestione del partito, che avrebbe richiesto un coordinamento regionale, anche in vista delle imminenti elezioni, è di fatto in capo ai parlamentari del territorio che restano espressione di un tempo passato e di esperienze fallimentari, punite sonoramente dai calabresi, e che spesso in disaccordo con i coordinatori territoriali, i dirigenti, gli amministratori e gli iscritti, oggi guidano il partito in maniera autoritaria e autoreferenziale. La Calabria che andrà al voto tra pochi mesi è la regione più in difficoltà del Paese, in cui la pandemia ha colpito con più durezza minando un sistema sanitario drammaticamente inadeguato ed una condizione economica tra le peggiori d’Europa. La regione avrebbe avuto necessità di un occhio attento e di scelte forti da parte di Italia Viva che sono completamente mancate, sia in termini di rinnovamento della classe dirigente, sia di centralità dei temi più sentiti dalla popolazione locale, come la costruzione dei nuovi ospedali, nuove assunzioni in sanità e l’alta velocità ferroviaria. A parte l’attenzione personale di alcuni dirigenti, tra i primi #EttoreRosato, a cui va il nostro ringraziamento e la nostra stima, nessun segnale politico è giunto per la Calabria, con grande delusione delle nostre attese e aspettative, che non si traducono in ambizioni personali (la scelta consapevole e volontaria di un partito di dimensioni piccole ne è la dimostrazione), ma in speranze collettive e legate alle sorti di una terra, la Calabria, che troppi esempi ha conosciuto di mala politica per poter continuare a legittimare la sua rimozione dall’agenda nazionale e rimettere alle trasmissioni televisive dai grandi gettiti pubblicitari la sua trattazione più trash. Se la Calabria fa paura, non appassiona e costituisce l’eterno problema per i politici dell’urbe, interessa noi che vi dedichiamo la vita e che ci proponiamo di usare davvero il “lanciafiamme” verso chi non l’ha rappresentata con dignità e senso del bene comune.
Queste considerazioni, che siamo certi troveranno ascolto e compiutezza maggiore nel dibattito che promuoveremo, ci portano necessariamente a trarre la conseguenza di una nostra uscita da Italia Viva che sembra avere perso la spinta propulsiva in base alla quale era nata e che non appare in grado di invertire la tendenza e per cui, al netto delle idee e delle proposte di fondo che continuiamo a sostenere e cercheremo di valorizzare, nessuna prospettiva politica futura in armonia con il nostro sentire riusciamo ad intravedere. Auspichiamo che la convergenza sui valori comuni possa continuare in forme autonome, certi che la battaglia riformista, garantista, per i diritti, per una società più libera e giusta, per l’affermazione dei valori dell’umanesimo cristiano, per una politica scevra da populismo e sovranismo, per ognuno di noi continuerà e rappresenterà ancora il faro del nostro futuro impegno.
Stefania Covello, Dirigente Nazionale
Bianca Rende, Comitato Nazionale e Consigliere Comunale di Cosenza
Salvatore Giorno, Coordinatore Città di Cosenza
Lidia Chiriatti, Coordinatrice Provinciale Reggio Calabria
Maria Salvia, Coordinatrice Provinciale Vibo Valentia
Caterina Sirianni, Coordinatrice Provinciale Catanzaro
Silvio Ranieri, Assemblea Nazionale e Consigliere Delegato Comune di Montalto Uffugo
Annalisa Fiorenza, Assemblea Nazionale
Rossella Argento, Assemblea Nazionale
Pasqualino Maio, Vice Sindaco Torano Castello