Green pass, regioni a governo: restrizioni per non vaccinati
16 novembre 2021

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Green pass, regioni a governo: restrizioni per non vaccinati


Le Regioni sono pronte a chiedere al governo restrizioni per i non vaccinati, con l’obiettivo di evitare regole generali in caso di passaggi in zona gialla o arancione per l’eventuale aumento dei contagi covid. ”Ero al telefono con Fedriga fino a pochi minuti fa. Quello che deve essere chiaro a tutti è che chiederemo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore, se devono valere per qualcuno, valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per le persone che lo hanno correttamente fatto”, ha detto il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, a margine dell’inaugurazione del salone ‘Orientamenti’, facendo riferimento ai contatti con Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della conferenza delle regioni.

”Non vorrei riparlare di chiusure – ha precisato ancora – ma se qualcuno deve essere convinto sono coloro che non si sono vaccinati, se le misure devono essere prese devono essere prese solo per i non vaccinati e non certo per chi ha fatto fino in fondo il suo dovere”.

”No a chiusure che farebbero danni gravissimi al Paese. Meglio un green pass a due velocità: con il vaccino che vale per tutto, con il tampone solo per lavoro e attività essenziali”, aveva scritto Toti su Facebook postando un’intervista al ‘Corriere della Sera’. ”Se i dati peggioreranno, è una strada da percorrere. Chi si è vaccinato, proteggendo sé stesso e la sua famiglia, ha diritto di vivere una vita normale – aveva aggiunto il governatore – Chi no, con il tampone potrà solo accedere ad attività essenziali alla sopravvivenza: potrà lavorare, fare acquisti indispensabili (alimentari, farmaceutici) ma non frequentare luoghi dove mette a rischio la propria salute e anche quella altrui”.

Dl Green Pass, Governo pone fiducia alla Camera

Il ministro dei Rapporti con Il Parlamento, Federico D’Incà, ha posto alla Camera la fiducia sul ddl di conversione in legge del cosiddetto decreto Green Pass, che contiene le misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid 19 e il rafforzamento del sistema di screening. Il decreto è già stato approvato dal Senato.

Stretta sui trasporti in vigore, le nuove regole

Arriva intanto la stretta sui trasporti. Torna la biglietteria, cartelli con regole a bordo, stop al treno con un caso sospetto, in taxi massimo in due sono alcune delle nuove regole per bus, treni e metropolitane nella ordinanza emessa dal ministero dei Trasporti insieme al dicastero della Salute. Tra le novità, dunque, la possibilità di fermare il treno se c’è un caso di Covid sospetto, mentre il Green pass andrebbe controllato a terra, dunque prima di salire a bordo.

Ma “qualora questo non fosse possibile, il controllo può essere effettuato dal personale di bordo insieme al controllo del biglietto di viaggio”. “In caso di passeggeri che, a bordo treno, presentino sintomi riconducibili all’affezione da COVID19 – si legge infatti nell’ordinanza – la Polizia Ferroviaria e le Autorità sanitarie devono essere prontamente informate: all’esito della relativa valutazione sulle condizioni di salute del passeggero, a queste spetta la decisione in merito all’opportunità di fermare il treno per procedere ad un intervento o prevedere appositi spazi dedicati. L’impresa ferroviaria procederà successivamente alla sanificazione specifica del convoglio interessato dall’emergenza prima di rimetterlo nella disponibilità di esercizio”.

E ancora: torna la biglietteria e il controllo a bordo di metro, autobus di linea, tram e filobus. La nuova ordinanza prevede infatti “il graduale riavvio delle attività di bigliettazione e controllo a bordo”, che “deve essere svolto in condizioni di sicurezza, garantendo al personale preposto la dotazione di mascherine chirurgiche o con più alto livello di protezione (FFP2) e dotazione di soluzione idroalcolica per la frequente igienizzazione delle mani”.

Inoltre, a bordo di taxi e altri servizi di trasporto non di linea “evitare che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente”. Soprattutto, “sui sedili posteriori, per rispettare le distanze di sicurezza, non potranno essere trasportati, distanziati il più possibile, più di due passeggeri, se non componenti dello stesso nucleo familiare”. “Per il conducente – si legge nel testo – vige l’obbligo di indossare una mascherina chirurgica o un dispositivo di protezione individuale di livello superiore. All’interno del veicolo dovranno possibilmente essere installate paratie divisorie tra conducente e passeggero. Le presenti disposizioni, per quanto applicabili, si applicano anche ai natanti che svolgono servizi di trasporto non di linea. Vige anche per il personale conducente tali servizi l’obbligo della Certificazione verde”.


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