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3 settembre 2016

News

Il consumo di pasta riduce l’obesità


Contrariamente a quanto molti credono, il consumo di pasta non contribuisce all’obesità, ma è invece associato con una diminuzione dell’indice di massa corporea.

Una recentissima ricerca dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) Neuromed di Pozzilli (Isernia) ha infatti dimostrato come il consumo di pasta sia in realtà associato a una riduzione dell’obesità, considerando sia quella generale che quella specificamente addominale.

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nutrition and Diabetes, ha preso in esame oltre 23.000 persone inserite in due grandi studi: Moli-sani e INHES (Italian Nutrition & HEalth Survey), condotti dal Dipartimento di Epidemiologia dell’Irccs.

«Analizzando i dati antropometrici dei partecipanti e le loro abitudini alimentari», spiega George Pounis, primo autore del lavoro «abbiamo visto che il consumo di pasta, diversamente da quello che molti pensano, non si associa a un aumento del peso corporeo. Al contrario: i nostri dati mostrano che mangiare pasta si traduce in un più salutare indice di massa corporea, una minore circonferenza addominale e un miglior rapporto vita-fianchi».

Dai numerosi studi già condotti, la Dieta Mediterranea emerge chiaramente per i suoi effetti benefici sulla salute, compreso il controllo del peso. Molto poco, invece, si sapeva del ruolo specifico di un componente basilare come la pasta. I dati dello studio Neuromed, ora, vanno a colmare questa lacuna, confermando alcune osservazioni recentemente condotte negli Stati Uniti e in Grecia.

«La pasta», dice Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale del Neuromed «è spesso considerata un fattore da limitare quando si segue una dieta per perdere peso. C’è chi la elimina completamente dai suoi pasti. Alla luce di questa ricerca, possiamo dire che non è un atteggiamento corretto. Stiamo parlando di un componente fondamentale della tradizione mediterranea italiana, e non c’è ragione per farne a meno. Il messaggio che emerge da questo studio, come da altri lavori scientifici già emersi nell’ambito dei progetti Moli-sani e INHES, è che seguire la Dieta Mediterranea, nella moderazione dei consumi e nella varietà di tutti i suoi elementi, la pasta in primis, rappresenta un vantaggio per la salute».


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