Prendiamo atto, con stupore, degli «investimenti» che le Ferrovie Italiane, e nello specifico R.F.I., hanno inteso fare a seguito delle nostre formali diffide e delle nostre proteste in merito allo stato pietoso in cui versano le stazioni di Nicastro e Sambiase.
Come non rilevare quindi che, a fronte di un pericolo assai grave per le persone, a Sambiase è stata messa una retina arancione con qualche paletto e con alcuni chiodi?
Come non notare che a Nicastro, ad oggi, è stato solo attaccato un cartello? L’area adiacente alla stessa stazione è stata invece attenzionata, sembrerebbe, attraverso il dispendioso acquisto di un’altra catena.
Nel primo caso, per la recinzione colorata, ci sarà stato un esborso unico nel suo genere di almeno 10 euro; per il cartello nicastrese saranno stati spesi almeno 2 euro; per l’area e la catena (arruginita) forse 3 euro. A fronte di tale massiccio investimento, che potrebbe mettere a rischio il bilancio di R.F.I., riteniamo opportuno dover rifondere la stessa Società, tramite tre assegni circolari, per le inusitate spese sostenute.
La restituzione di tali somme avviene per protestare e porre l’attenzione su un dato: la dignità della terza Città della Calabria non può essere messa sotto i piedi.
Riteniamo davvero inverosimile che le due stazioni lametine, situate in punti nevralgici della città, siano trattate con tanta disattenzione e noncuranza da R.F.I.
Pertanto evidenziamo che, se non verranno posti immediati rimedi, le nostre proteste – oggi attuate con il rimborso simbolico (ma reale e realistico) delle misere misure adottate da R.F.I. – si sposteranno in altre sedi, tra cui quelle giudiziarie.
Giancarlo Nicotera e Pasquale Di Spena
Gruppo consiliare Udc