Manovra 2024, doppio banco di prova: oggi giudizio Ue e 'test' emendamenti
21 novembre 2023

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Manovra 2024, doppio banco di prova: oggi giudizio Ue e ‘test’ emendamenti


Doppio banco di prova oggi per il governo sulla Manovra 2024, sul fronte Ue e su quello interno alla stessa maggioranza: il giudizio della Commissione Ue sulla legge di Bilancio e il ‘test’ degli emendamenti in Senato.

Il giudizio Ue

Si parte quindi con il giudizio dell’esecutivo comunitario atteso in giornata e c’è da attendersi che sia sostanzialmente positivo, seppur con la prevedibile sollecitazione al governo a ritornare presto sul sentiero di rientro del deficit. Lo scostamento del rapporto tra il disavanzo e il pil di 0,6 punti percentuali portando il deficit programmatico al 4,3% nel 2024 per liberare 15 miliardi di risorse per finanziare la manovra è stata un’operazione necessaria per sostenere i redditi più bassi ma eterodossa per la sua portata. Tuttavia, a quanto si apprende, nel pieno delle trattative per la riforma del Patto di stabilità è escluso che arrivino sollecitazioni all’aggiustamento dei saldi vista la situazione di limbo normativo. Dal primo gennaio però l’Italia potrebbe tornare sotto scacco, sia con il Patto riformato sia che tornassero le vecchie regole, tanto più che il percorso di calo del debito si è di fatto bloccato.

Intanto la girandola di rating favorevoli emessi nelle ultime settimane dalle principali agenzie internazionali ha creato un clima di maggiore fiducia sui mercati mettendo il sigillo sulla sostenibilità del debito sovrano, almeno fino al prossimo rating.

La sfida interna alla maggioranza

Il secondo banco di prova tutto interno alla maggioranza sarà la presentazione degli emendamenti in commissione Bilancio al Senato. La scadenza per depositare le richieste di modifica è fissata per domani alle 18 e sarà il primo test sull’invito del governo di blindare il provvedimento. La manovra comunque sarà oggetto di modifiche ma limitate e chirurgiche nelle intenzioni del governo che si farebbe carico di trovare la sintesi sui nodi da sciogliere.

Le modifiche interesserebbero le pensioni di alcune categorie di dipendenti pubblici, fra cui i medici pronti allo sciopero il 5 dicembre, gli affitti brevi e il bonus psicologo. Sul caso del ricalcolo delle pensioni si cerca margine per evitare significative penalizzazioni magari con un intervento limitato al solo 2024 visto che per il prossimo anno la stretta porta risparmi esigui pari a poco più di 11 milioni. Il problema però tornerà al pettine dal 2025 in poi, considerando che al 2043 si stimano risparmi per 2,3 miliardi. Sul tema degli affitti c’è un’intesa della maggioranza per rialzare dal 21% al 26% le tasse dalla seconda casa in poi. Un altro emendamento sostenuto da Forza Italia punta a rafforzare la dote sul bonus psicologo.

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