La pignolata calabrese è un antico dolce della tradizione natalizia regionale.
La ricetta è semplice, simile a quella di altre regioni del Sud: uova, farina e un pizzico di sale, da impastare con maestria, formando poi le piccole palline da friggere in olio bollente e passare nel buon miele caldo appena sciolto.
Niente zucchero, perché la dolcezza unica della pignolata calabrese è data unicamente dal miele ed è da qui che si sprigiona una vera sinfonia di sapori a seconda di quello che si usa: miele di castagno, dal sapore più forte e deciso, di millefiori, il più delicato, o di agrumi, dall’aroma intenso e fragrante di arancio e limone.
In Calabria la pignolata, forse per il colore e la forma delle deliziose palline che ricordano le monete d’oro, è simbolo di fortuna e prosperità e non può mancare sulla tavola delle feste. E’ tradizione prepararne in abbondanza per devozione, ossia come rito irrinunciabile, nei giorni precedenti il Natale, da consumare in famiglia ma soprattutto da regalare a parenti e amici per buon augurio.
Il nome pignolata deriva da “piñonate”, dolce andaluso diffuso in tutto il Sud della Spagna, anche se come preparazione risalee ai tempi della Magna Grecia. Lo dimostra il fatto che la nostra pignolata è parente stretta dei famosi e simili struffoli napoletani, che proprio napoletani non sono visto che il nome deriva dal greco “strongoulos” che vuol dire “rotondo”, simile a sua volta anche ad altre preparazioni diffuse in Grecia e Turchia.
INGREDIENTI
4 uova
300 gr farina 0
1 pizzico di sale
200 gr di miele
1/2 litro di olio per frittura
PREPARAZIONE
Disponete su una spianatoia la farina a fontana, aggiungete le uova intere, sia tuorlo che albume, aggiungete il pizzico di sale e cominciate ad impastare con delicatezza dal centro, e poi con più forza per circa un quarto d’ora, fino ad ottenere un panetto liscio e sodo, ma non appiccicoso.
Stendere l’impasto in filoncini sottili che taglierete a piccoli pezzetti. Friggete le palline quindi in abbondante olio bollente finché sono dorate e cotte all’interno, facendo attenzione che non diventino scure, e fatele sgocciolare su carta assorbente.
Ora fate riscaldare il miele in un tegame antiaderente, quando è sciolto e prima che si metta a bollire, immergetevi le palline di pignolata un po’ alla volta. Mescolate con un cucchiaio di legno e quando sono ben impregnati prendeteli con un mestolo forato e disponeteli su un piatto, dando una forma a corona. Ora guarnite con codette o confettini colorati e, per la gioia degli occhi e del palato, la vostra pignolata è pronta.
Le varianti a questa ricetta base sono l’aggiunta all’impasto di un goccio di liquore strega o anice o di vino dolce, e, versione golosissima, per la guarnizione noci e mandorle tritate al posto dei confettini colorati.
Annamaria Persico