«Questa sera dormiremo qui all’ASP, dove abbiamo occupato un’ala dello stabile. Pretendiamo risposte al più presto, pretendiamo un intervento del Governo perché nessuna altra persona muoia in attesa di un posto nel pronto soccorso. Vogliamo la riapertura delle strutture chiuse, vogliamo ingenti assunzioni di personale sanitario a tempo indeterminato. Vogliamo un futuro decente per questa regione, ma ancor di più vogliamo vivere in un presente fatto di dignità e diritti. Domani mattina, chiunque voglia portarci solidarietà ci troverà qui.
Per chi si trova fuori regione, venerdì potrà unirsi alla protesta che si terrà a Roma, al Ministero della Salute, per una sanità calabrese accessibile e di qualità»: così ha comunicato ieri sera il gruppo di persone, movimenti e associazioni che dal pomeriggio occupa pacificamente l’Asp di Cosenza. Al comitato spontaneo, nato da FEM.IN. Cosentine in lotta, si sta aggregando in queste ore un gran numero di gruppi e singoli da tutta la regione, per venerdì 16 aprile alle 11,30 previsto un presidio a Roma che chiama a raccolta tutti i calabresi residenti nella capitale e dintorni e si procede con la raccolta di firme.
IL DOCUMENTO: Continuano ad essere preoccupanti le notizie che arrivano dalla Calabria. Nonostante il numero di contagi sia ristretto rispetto ad altri territori del paese, le difficoltà di curare i malati di Covid ma anche i malati in generale, aumentano. Undici anni di commissariamento della sanità pubblica in Calabria hanno lasciato delle conseguenze pesantissime e nonostante i proclami, dopo un anno e mezzo dalla scoppio della pandemia, niente è cambiato. La soluzione è semplice: smettere di dare in mano ai privati la gestione della sanità pubblica, riaprire gli ospedali che sono stati chiusi e sbloccare il turn over assumendo medici e infermieri.
Chiamiamo tutti gli studenti e le studentesse, i lavoratori e le lavoratrici fuori sede ad unirsi a noi in un presidio difronte al Ministero della Salute per supportare le mobilitazioni che si svolgeranno in Calabria. Questo appello arriva dai nostri genitori, dai nostri fratelli e sorelle, dai nostri nonni e dalle nostre nonne, dai nostri amici e dalle nostre amiche perché nessuno/a sia più costretto, come abbiamo fatto noi, ad emigrare perché non abbiamo scelta; perché nessuno/a sia più messo/a nella condizione di ospitare i propri parenti per curarsi nelle strutture ospedaliere già sature del Lazio; perché nessuno sia più costretto/a ad affrontare il calvario della malattia a centinaia di chilometri dalla propria abitazione; perchè nessuno sia più costretto ad essere un cittadino di serie b in questo paese.
Chiediamo che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, prenda immediatamente provvedimenti in merito e che le soluzioni siano strutturali, che possano essere apripista per una risoluzione complessiva del problema sanitario non solo in Calabria ma in tutta Italia.
Non c’è più tempo, in Calabria si muore.
per ulteriori info
i punti in calabria per firmare la petizione per la sanità pubblica
IN CALABRIA SI MUORE Ehttps://www.facebook.com/events/1439834536367449/?acontext=%7B%22ref%22%3A%2252%22%2C%22action_history%22%3A%22[%7B%5C%22surface%5C%22%3A%5C%22share_link%5C%22%2C%5C%22mechanism%5C%22%3A%5C%22share_link%5C%22%2C%5C%22extra_data%5C%22%3A%7B%5C%22invite_link_id%5C%22%3A484549959630884%7D%7D]%22%7D