pronto soccorso soveria
21 giugno 2017

News Lamezia e lametino

Ospedale di Soveria Mannelli. Grazie alla guardia attiva (h24) di anestesia e rianimazione, risolti per il meglio due casi gravi


Il nuovo Pronto soccorso di Soveria Mannelli sembra convertire gli sforzi fatti in vite umane salvate. Se questo è stato possibile inciderlo nella pietra il merito va ai vertici aziendali che hanno voluto in tempi brevi (dando seguito al Dca 36 e precedenti del Commissario Scura) la guardia attiva di anestesia e rianimazione presente h24.

Da quando è stata attivata (se non erriamo, da sette mesi), almeno due sono stati gli episodi risoltisi per il meglio grazie all’ausilio dei rianimatori.

Il primo riguarda un bambino di 10 di Bianchi (Cosenza) che, pochi mesi fa, cianotico e quasi esanime fu portato in ospedale dove lo sforzo dei medici senza l’ausilio dell’anestesista non sarebbe stato forse ripagato.

Il papà del bimbo – molto conosciuto in zona per il suo impegno nel sociale – fu il primo a riconoscere la cosa e ancora oggi è convinto che in questo ospedale il figlio sia rinato per la seconda volta.

Ma il caso fino ad oggi più netto, che giustifica quanto fin qui affermato è accaduto ieri, quando verso le otto e mezza E.C. settantenne del luogo, molto conosciuto anch’esso, viene portato in ospedale per una presunta ostruzione delle vie aeree.

L’uomo non respira più, forse di aria nella laringe ne passa il 5%, è sfinito e perde i sensi. In ospedale c’è l’anestesista dottoressa Puccio che comincia i tentativi di intubazione del paziente aiutata dai medici e dal personale del Pronto Soccorso (presente anche il dirigente Giovanni Paola).

Il caso è molto grave e complicato, Adele Graziano anestesista all’Asp, viene anch’essa informata: lei abita in città e arriva subito; il suo sostegno diventa a quel punto vitale. L’uomo ha un edema glottideo importante che gli impedisce l’ingresso quasi totale di aria, molto probabilmente provocato da uno schock anafilattico.

Sono attimi febbrili che impegnano i sanitari fino al limite delle loro forze perché quella in atto è una corsa contro il tempo e contro un’ostruzione grave.

Alla fine l’uomo viene portato tempestivamente con l’elisoccorso a Catanzaro, dove almeno fino al tardo pomeriggio di ieri si trovava intubato in rianimazione. Oggi sembra che la situazione sia nettamente migliorata e così l’intera comunità di Soveria Mannelli può tirare un respiro di sollievo, poiché E.C., professore in pensione, è una persona molto nota e stimata.

Se a tutto si vuole dare un senso, questo è quello di comprendere che solo una sanità organizzata e presente sul territorio può sostenere situazioni complesse e garantire una certa tranquillità a chi abita nelle zone montane.
Antonio Maida
Presidente Comitato Pro Ospedale del Reventino


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