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28 dicembre 2017

News

Ospedale di Soveria Mannelli. Il report 2017 del Comitato Pro Ospedale del Reventino


A conclusione di ogni anno solare il Comitato Pro Ospedale del Reventino, come da tradizione fa il punto sulle attività dell’anno trascorso.

Quest’anno, le conclusioni le vogliamo indirizzare ai massimi vertici aziendali, nelle persone del direttore generale dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Perri e del direttore del Distretto socio sanitario del Lametino Nicolino Alessi.

Già gennaio 2017 è iniziato con una criticità in Pediatria, con una possibile sospensione del servizio a causa di un periodo di ferie del medico, risolto con l’invio di unità suppletive.

Sempre nello stesso mese l’ambulanza del 118 ebbe notevoli difficoltà a causa della neve per raggiungere Catanzaro, ed in simili condizioni metereologiche fu compiuto un miracolo al Pronto soccorso su un bambino di tre anni che rischiava di morire a causa di convulsioni.

Nutrivamo dubbi sull’effettiva piena funzionalità del servizio oncologico, e le nostre preoccupazioni ad oggi purtroppo ci danno ragione.

A febbraio il comprensorio ha visto definirsi la consegna del nuovo Pronto soccorso, con l’imprescindibile servizio di anestesia in guardia attiva.

Sempre a febbraio abbiamo chiesto un’ambulanza di presidio per evitare alla sola unità del 118 funzioni non proprie. Abbiamo chiesto al responsabile del territorio l’acquisto di un rinofibroscopio, appello caduto nel nulla.

A maggio siamo insorti contro alcuni dipendenti rei di consigliare strutture private a pazienti che avevano difficoltà nelle prenotazioni. Sempre a maggio nasce una querelle: gli anestesisti in guardia attiva potevano essere utilizzati in Day Surgery? Così da quel momento ne furono inviati due.

Il 18 maggio, parliamo di turn-over, e dei turni assurdi del personale, costretto a sacrificarsi sull’altare della spending review. E chiediamo che venga raddoppiato a due volte a settimana l’ambulatorio di Ortopedia, la presenza del medico in Radiologia, dove pare ci siano state difficoltà nell’eseguire le ecografie.

Poi abbiamo chiesto che il pronto soccorso venisse supportato da consulenze specialistiche: Ortopedia, Chirurgia e Ginecologia, con l’incontro tra il sottoscritto e Perri, e qui il nodo centrale è stato ancora una volta la carenza di personale, strappando una mezza promessa: il ritorno di tre infermiere già in forza all’ospedale e spostate sul territorio, cosa che non è avvenuta.

A metà anno, ancora una richiesta per Nicolino Alessi, per l’acquisto di un audiometro, da effettuare in simbiosi con il rinofobroscopio. Ad oggi non avvenuto.

A luglio, ci siamo posti il problema della nuova Tac, con capitolato di spesa approvato per Soveria e mai arrivata, un thriller che dura dai tempi di Gerardo Mancuso.

A fine giugno siamo stati costretti a suonare lo stesso spartito, quando con l’avvicinarsi dell’estate, l’ospedale di Soveria Mannelli «andava in vacanza» poiché infermieri e medici in ferie non erano debitamente sostituiti, mentre alcuni servizi, quali Radiologia e Ortopedia ne risentivano in maniera preoccupante.

A metà luglio abbiamo esaltato risultati e numeri raggiunti nel Day surgery, pregando i vertici dell’Asp a istituire altre specialistiche, quali l’Urologia (oggi attivata) e Oculistica (non attivata).

Agli inizi di agosto si registravano le giornate più critiche, senza cardiologo, senza fisioterapista, senza radiologo, spesso senza pediatra; l’ospedale, abbiamo scritto attraverso la stampa locale: è in vacanza.

Tutto mentre in prossimità del ferragosto al Pronto soccorso salvano una bambina di due anni e mezzo da una ostruzione delle vie respiratorie.

Il 26 ottobre un nostro comunicato stampa paventava il rischio della chiusura dell’ospedale a causa dei numerosi pensionamenti.

E siamo al terzo appello sull’argomento, se l’ospedale dovesse risentire in maniera determinante di questo problema sappiate che nessuno potrà dire di non sapere o aver previsto.

A novembre, tutti i medici della struttura hanno promosso un convegno per far conoscere la sanità sobria dell’ospedale e spiegarla in termini pratici. Iniziativa lodevole, con retrogusto di red carpet.

A fine anno abbiamo ammonito il sindaco per non aver dato sostegno a Oliverio che si batte contro il commissariamento, cosa poi chiarita, in quanto ci puntualizzavano da palazzo Cimino, che l’adesione c’era stata, ma non pubblicizzata.

Questo in sintesi il report sull’anno trascorso. Lo inviamo al direttore generale, pregandolo di adoperarsi affinché il rischio dei pensionamenti venga scongiurato, ricorrendo alla mobilità interna se necessario.

Se questo non dovesse avvenire, le 11 unità (tre chirurgiche) che saranno poste in pensionamento, potrebbero generare la più grande crisi per l’ospedale dall’inizio del commissariamento.

Il Comitato ha piena fiducia nei vertici aziendali, da sempre ricorre alla critica costruttiva, spesso attraverso idee e suggerimenti adottati in altri contesti similari, ma in tutti i modi cercheremo di scongiurare disattenzioni e abbandono dei progetti in cantiere.

Allo stato delle cose, l’estrema fragilità del sistema generebbe una paralisi dei servizi sanitari e con essa un’ulteriore abbandono dei residenti, ormai da tempo ai minimi storici con basse probabilità d’incremento nei prossimi anni.
Antonio Maida
Presidente Comitato Pro Ospedale del Reventino


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