Se venerdì scorso fonti del Quirinale avevano parlato di un Presidente assolutamente sereno, rimandando alla lettura del testo pronunciato a Marsiglia, stavolta la linea del Colle è di assoluto silenzio e di nessun commento rispetto alla nuova sortita russa, peraltro seguita da attacchi cyber di tipo DDoS filorussi a siti italiani di aeroporti e di trasporto pubblico. Azioni rivendicate sempre in risposta al discorso pronunciato nell’università francese.
Mattarella intanto è in visita ufficiale in Montenegro, visita che culminerà oggi con i colloqui nella capitale Podgorica con l’omologo montenegrino Jakov Milatovic. Primo appuntamento, ieri sera, l’incontro con una rappresentanza della collettività italiana.
Zakharova vs Mattarella, la portavoce si fa falco: cerca nuovo ruolo a Mosca?
Zakharova torna quindi a prendersela con il capo dello Stato italiano per il discorso di Marsiglia, nel corso della trasmissione ‘Domenica sera con Vladimir Solovyiv’, su Rossija 1. Dopo aver definito in un attacco ‘a freddo’, sferrato nove giorni dopo il suo discorso, “blasfeme” le parole di Mattarella, la portavoce è tornata sull’argomento con il nuovo avvertimento.
“La signora parla non certo in nome e per conto del Cremlino, al massimo parla per conto del proprio ministero“, sottolineano però all’Adnkronos fonti a Mosca, dove si cercano di interpretare ragioni e obiettivi del nuovo affondo, che tuttavia in Russia avrebbe avuto poca eco.
Una lettura che in alcuni ambienti si dà del rinnovato protagonismo di Zakharova – al di là di una buona dose di egocentrismo – è che sia in cerca di ‘visibilità’ in un momento in cui, con il nuovo corso che sembra stia per inaugurarsi sulla rotta Mosca-Washington, starebbero per ridefinirsi anche alcune posizioni e alcuni ruoli nella nomenklatura moscovita.
E la portavoce di Sergei Lavrov avrebbe scelto per sé quello di ‘falco’, alzando così i toni per accreditarsi presso i circoli locali in quella veste. Ci sarebbe questa chiave di lettura di politica interna russa – e la volontà di non alimentare l”egocentrismo’ della portavoce – dietro al ‘silenzio’ scelto anche ieri dal Quirinale e alla ‘resistenza’ a cedere alle richieste di parte dell’opposizione, perché ci sia una ‘reazione diplomatica’ dell’Italia, magari con la convocazione dell’ambasciatore.