Il decreto covid varato ieri dal Consiglio dei Ministri ha previsto che le scuole per i più piccoli, fino alla prima media, restino sempre aperte anche in zona rossa: “Non riusciamo proprio ad imparare dagli errori degli altri? – domanda un utente – In Francia la pandemia è stata definita fuori controllo, non avevano mai chiuso le scuole e solo ieri Macron ha deciso un nuovo lockdown. Ma qualche dubbio non sorge? Hanno vinto l’Inghilterra e Johnson che ha vaccinato e chiuso tutto, senza se e senza ma”.
“Un mese fa la scuola era pericolosa in zona rossa – ricorda un genitore – adesso in zona rossa aprono le scuole e va tutto bene. Io non vedo la coerenza. A sto punto non dovevano neanche chiuderle hanno fatto perdere ai bambini un mese di scuola. Ci stanno manipolando come vogliono!”. “Aprire le scuole – interpreta un altro utente – significa far passare il messaggio che ‘la scuola è sicura’ e se è sicura non sarà fatto alcun intervento per migliorarla, in primis le classi pollaio. Dire che un ambiente di 3x3m con dentro 22/25 persone ( per non parlare del momento mensa) per 8 ore sia sicuro, è far leva sulla stupidità delle persone. Mi spiace e lo dico davvero per tutte quelle attività che dovranno continuare a stare chiuse ancora per molto per scelte ridicole”.
Criticate anche le disposizioni di didattica in presenza per i disabili: “Una mia amica mi racconta che la settimana scorsa si è ritrovata a dover far tampone al figlio di quasi 5 anni perché il mercoledì era presente a scuola per via delle “classi speciali” ed una delle 2 maestre era positiva…mettendo a rischio anche il bambino/ bambina fragile!!! Io mia figlia c’è l’ho a casa da novembre e non l’ho mandata in classe speciale. In più ho a casa anche il piccolo di 5 anni. Mi piange il cuore ma preferiamo stare tranquilli!”. “Non vedo luce – conclude una mamma – mi sento completamente sconfortata, delusa e amareggiata”.
(di Roberta Lanzara)