In Siria, in Iraq, in Turchia, come insegnano la resistenza delle donne e degli uomini curdi e la lotta del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), la vera difesa contro il terrorismo fondamentalista è la convivenza pacifica tra i popoli, le culture e le religioni, la difesa della libertà contro ogni forma di oppressione e la giustizia sociale.
Mentre esprimiamo tutta la nostra solidarietà al popolo francese, tragicamente colpito dalla barbarie nazista dell’ISIS, non possiamo non ricordare che il suo sviluppo è stato alimentato dagli interventi militari dell’occidente in Iraq e in Siria e, in tempi più recenti, in Libia. Non possiamo non ricordare le complicità e i finanziamenti delle monarchie reazionarie del Golfo Persico e della Turchia di Erdogan, alleate dell’Europa e degli Stati Uniti.
Le destre italiane ed europee che cercano di trasformare la necessaria lotta contro la barbarie in una campagna contro tutto l’Islam, in una xenofoba guerra di religione, dopo aver condiviso le guerre che ne hanno determinato il movimento, buttano benzina sul fuoco e rafforzano la presa politica dei fondamentalismi, sia islamici che nostrani.
Da sempre siamo contro le guerre, da sempre siamo a fianco delle nostre compagne e i nostri compagni del PKK che con la loro resistenza a Kobane contro l’Isis ci hanno indicato la strada per battere i fondamentalismi e le guerre: quella della democrazia e dell’autogoverno delle comunità nel rispetto delle diversità religiose ed etniche.
Per questo chiediamo una volta ancora che il PKK venga tolto dalla lista dello organizzazioni terroristiche: il PKK si batte concretamente per la sconfitta dei terroristi dell’ISIS, è vergognoso che venga considerato da Stati Uniti e Europa una organizzazione terroristica mentre con i finanziatori e i complici dell’Isis si fanno affari.
Partito della Rifondazione comunista
Circolo «Adelchi Argada» Lamezia Terme

16 novembre 2015