Raccontando la puntata il conduttore ha spiegato: “Si aprirà con la denuncia di una strage nascosta al largo delle coste della Calabria: 65 morti sostanzialmente nascosti all’opinione pubblica per evitare ‘l’effetto Cutro’. Un fatto molto grave, scoperto da noi di Report con il contributo di alcune testimonianze, compresi coloro che hanno tentato di salvare i profughi. Poi ci sarà l’inchiesta principale che riguarda il Ministero della Cultura, con le vicende di Giuli e Spano”.
A proposito delle dimissioni del capo di gabinetto del Mic, Ranucci ha ribadito: “Non crediamo di aver avuto un ruolo in questo, sicuramente il fatto di aver anticipato un conflitto di interessi al Maxxi ha avuto un peso, ma credo che le motivazioni delle dimissioni vadano cercate nei contenuti delle chat del gruppo di Fratelli d’Italia che sono state anticipate dai giornali e dagli attacchi omofobi, non certo nello sguardo di Report, che è lontano dal gossip e l’omofobia ma solo nell’interesse pubblico”.
“Cominciamo prima, con Lab Report che è un laboratorio dove porto uno sguardo regionale che mancava. Nasce da un’idea con Franco Di Mare, ed è aperto a contributi di giovani giornalisti sul territorio, coraggiosi e indipendenti che vogliono dare il loro apporto”, ha concluso il conduttore di ‘Report’.