È stato solo con la legge 158 del 2017 che i piccoli Comuni in Italia sono stati individuati come essenziali, nonostante continui tentativi di eliminazione, che serpeggiano anche tra alcuni Parlamentari molto urbani… – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem – la Carta delle Autonomie proposta da Anci e Uncem dopo la mobilitazione dell’estate 2011 di fatto non venne mai attuata. E il ‘Cantiere istituzionale’ lanciato, è rimasto ancora con molte proposte sulla carta. Il Titolo V, a partire dal ruolo e dall’assetto delle Regioni, non trova ancora forma.
L’estate 2011 fu comunque quella dei tagli agli Enti locali che poi il Governo Monti, dopo Berlusconi, moltiplicò. Non si torna mai indietro. Eppure la necessità di lavorare a nuove forme di collaborazione tra Enti locali, all’interno di aggregazioni per lo sviluppo dei territori e per la riorganizzazione dei servizi, è più viva che mai. Si poteva fare allora se si fossero tolte di mezzo questioni ideologiche che poi in Piemonte, come in altre Regioni, hanno portato all’eliminazione delle Comunità montane giusto nell’inverno 2011. Pasticci legislativi e organizzativi, compreso quello poi delle Province, che oggi richiedono un lavoro diverso, organico, serio, Politico, su tutto il sistema degli Enti territoriali.
Non basta riformare la PA o fare i linkedin della pubblica amministrazione per assumere, se non si ricompongono fratture e cooperazione tra piccoli e grandi Comuni come la 158 evidenzia necessari. Legge 158 peraltro in troppe parti inattuata. Non solo quelle delle risorse. Mario Draghi non dimentichi che le Autonomie non sono tali proprio a dieci anni da quei fatti e da quelle leggi che in maniera subdola cancellavano quello che non si voleva dire che veniva tolto al Paese. Rappresentanza, impegno, Democrazia. Ricomporre un cantiere istituzionale non può essere solo esercizio per dire cosa sono i Comuni in quanto ‘scatole’ e strutture. Ha in sé, questo lavoro politico, elementi che riguardano il modo di vivere città e paesi, borghi e territori. Temi caldi legati all’erogazione dei servizi che le crisi economica, pandemica, climatica hanno rilanciato negli ultimi dieci anni e che richiedono Istituzioni centrali attente e lungimiranti, capaci di fare scelte, insieme alle Istituzioni territoriali, agli Enti locali che hanno bisogno di nuova spinta e di un nuovo ‘patto’ nel perimetro della Costituzione”.