Oggi parliamo d’u dicuattu (il decotto), la bevanda dei nostri nonni tutta naturale a base di erbe e frutta, che curava un po’ tutti i malanni.
Dal mal di gola al raffreddore, dai dolori addominali all’astenia al mal di testa, ‘u dicuattu in Calabria e nel Sud, in tempi cui non c’erano medici e farmacie a portata di mano, era il rimedio più semplice e alla portata di tutte le famiglie, prepararato con gli ingredienti offerti gratuitamente da Madre Natura dei quali tutte le donne conoscevano bene le proprietà.
U dicuattu era, ed è ancora se avete la pazienza di prepararlo, una bevanda buona ed energetica, rilassante, tonificante, antinfiammatoria, antibatterica e antibiotica.
Il segreto, come sempre, è quello di utilizzare frutta ed erbe biologiche e a chilometri zero, meglio ancora se raccolte da voi o da persone esperte e in luoghi non inquinati.
Preparazione
Riempite un pentolino con almeno un litro d’acqua, quando arriva a bollore buttateci dentro due fichi secchi a pezzi, due fette di mela, due o tre zinzi (giuggiole), qualche foglia di alloro, un bel pizzico di fiori di camomilla e un rametto di finocchietto selvatico. In caso di febbre, potete inserire anche una piccola bacca di rosa canina. Fate bollire qualche minuto, lasciate in infusione almeno per un’ora e poi filtratelo.
U dicuattu è pronto da bere così com’è o dolcificato col miele, tiepido o ancor meglio bollente contro i malanni invernali.
Annamaria Persico